PALERMO, 17 APRILE 2013 – Palermo-Catania, un derby che si gioca in campo domenica prossima ma che, per tradizione, si gioca tutto l’anno fuori dal rettangolo verde.
Se un catanese sente dire arancina ribatte subito arancino. Se Palermo decanta Mondello e la sua spiaggia da sogno, Catania tira fuori l’Etna e le sciare di fuoco. Se il palermitano non può rinunciare al festino di Santa Rosalia, il catanese risponde con Sant’Agata.
Due città lontane appena 200 chilometri, le due anime della Sicilia. Ma unite da un filo sottile che Salvo La Rosa, popolare conduttore della trasmissione “Insieme”, prova a riannodare.
“Sono due bellissime città, io le amo entrambe – dice mentre sta preparando la prossima puntata di “Insieme” – . Catania è la mia città, ci sono nato e cresciuto, non potrei pensare di vivere da nessun’altra parte. La vedo viva, aperta, vivace sia sul piano culturale che commerciale. A Palermo ho tanti amici e vado sempre volentieri. E quando qualcuno mi dice che Palermo è una città più chiusa io non sono d’accordo. Sono due città che hanno tanto da dare e nelle quali respiri uno spirito molto siciliano”.
Fra i due capoluoghi, però, c’è una storica rivalità. “Se parliamo di rivalità sportiva – continua La Rosa – credo sia normale tifare per la propria squadra purchè questo tifo resti confinato all’interno di una partita di calcio. Se parliamo di una rivalità più generale, credo che non abbia motivo di esistere. È chiaro che ciascuno vive la propria realtà con spirito di appartenenza ma questo non dovrebbe mai tradursi in rivalità. Se i siciliani provassero a vivere più ‘insieme’ sarebbe un bene per tutti”.
Il derby, quello del pallone, è alle porte e un pronostico è d’obbligo: “Difficile fare previsioni, le ultime partite hanno ridato speranza al Palermo che sino alla fine del campionato giocherà sei finali. Il Catania, dal canto suo, mira all’Europa e, dopo qualche passo falso nelle ultime partite, si giocherà tutto. Mi auguro di vedere una bella partita, ci sono tutte le premesse. Io sarò allo stadio e vorrei rivedere uno dei vecchi derby, con entrambe le tifoserie allo stadio: ci sta il tifo, ci stanno i coretti sfottenti ma deve prevalere lo sport, senza dimenticare cosa è successo il 2 febbraio 2007 (quando durante gli scontri fuori dallo stadio Massimino rimase ucciso l’ispettore Filippo Raciti, ndr)”.
E mentre tifosi e appassionati aspettano la partita di domenica, anche “Insieme” si prepara al derby: “Abbiamo già ospitato Sasà Salvaggio e Gianni Nanfa, questa sera avremo in studio Toti e Totino: abbiamo voluto raccontare questo dualismo in chiave ironica e divertente. Del resto “Insieme” in questi anni è riuscito a unificare la Sicilia nel nome dello spettacolo”.
Un ponte che unisce i vari punti dell’isola. “Io – conclude La Rosa – mi auguro che la Sicilia possa vivere una nuova stagione di riscatto sociale, economico e legale. Spero che il calcio possa dare una mano a tutto ciò”.