PALERMO, 15 APRILE 2013 – Arriva sul web una petizione lanciata da Francesca Munno e Giuseppe Giordano, indirizzata al Consiglio Superiore della Magistratura per chiedere di revocare il trasferimento ad Aosta di Ingroia e assegnarlo alla Direzione Nazionale Antimafia.
Il testo dell’appello fa riferimento alla decisione del Csm di trasferire ad Aosta il magistrato palermitano. “Noi tutti sappiamo benissimo – si legge – con quale tracotanza e violenza la mafia condiziona la nostra vita. E, pur comprendendo la norma di legge che vieta l’esercizio del Magistratro nelle sede ove è stata oggetto di candidatura politica, siamo qui a suggerire a codesto CSM, di esaminare l’opportunità, oltre a revocare il trasferimento, di voler assegnare il Giudice Antonio Ingroia, presso la Direzione Nazionale Antimafia”.
I firmatari fanno riferimento alla “esperienza antimafia acquisita da decenni e decenni dal dottor Ingroia” che definiscono “una risorsa del Paese e delle Istituzioni per quello che ha fatto ed ha rappresentato come PM antimafia in tutti questi anni”.
Un appello per scongiurare che l’ex pm “si dimetta dalla magistratura. Dalle sue parole in alcune interviste si capisce che è tentato di dimettersi perché ritiene che il CSM lo abbia trattato in modo deteriore, non mettendolo in condizione, dopo la sfortunata esperienza elettorale, di essere utile come magistrato antimafia”.
“Siamo convinti – si legge ancora – che lo Stato italiano debba dimostrare di apprezzare i sacrifici che questo uomo delle Istituzioni ha affrontato per difendere i cittadini onesti contro le mafie e per l’accertamento della verità nella stagione delle stragi degli anni ’90. Per questo, chiediamo al CSM di revocare la decisione di trasferire il dott. Ingroia ad Aosta e di destinarlo alla Direzione Nazionale Antimafia dove potrebbe riprendere la sua lotta contro le mafie. Non facciamo disperdere questo patrimonio dell’Antimafia, non rinunciamo al suo contributo alla lotta alle mafie”.
Primi firmatari dell’appello sono Giuseppe Giordano (Ispettore della DIA in pensione) e Francesca Munno (esponente calabrese del movimento “Agende rosse”), cui seguono le firme di Don Luigi Ciotti (Presidente dell’Associazione “Libera”), Gabriella Stramaccioni, Mario Gallina, Antonio Gorgoglione, Francesco Saccomanno, Giuseppe Casarrubea e l’adesione di “Antimafia Duemila”.