PALERMO, 15 APRILE 2013 – “Sono un po’ precario”. Lo dice parlando della propria situazione Antonio Ingroia, sospeso tra la Sicilia e la Valle d’Aosta, tra la magistratura e la politica.
“Per il momento – prosegue il leader di “Rivoluzione civile” – sono ancora magistrato in attesa di ricollocamento in ruolo. Non credo di andare ad Aosta, c’è una pratica in corso con la richiesta del presidente della Regione Sicilia, Rosario Crocetta, di affidarmi la presidenza della Riscossione Sicilia Spa. Il Csm ha dato parere contrario, ma ancora la procedura non è completata”.
Lo ha detto il magistrato in una trasmissione di Raitre, “Codice a Barre”.
L’ex procuratore aggiunto di Palermo ha quindi chiarito il ruolo che dovrebbe ricoprire all’interno dell’ente siciliano: “La situazione di questo ente – ha detto – non è una situazione ordinaria, c’è molta opacità e poca trasparenza, ci sono sospetti di illeciti, un grosso buco a fronte di una gestione piuttosto allegra. Il presidente Crocetta ha già presentato alcune denunce alla Procura di Palermo, quindi più che una gestione ordinaria il mio sarebbe una sorta di commissariamento dell’ente in linea con il mio profilo professionale. Con tutto il rispetto dei colleghi che lavorano ad Aosta – ha concluso Ingroia – credo che il mio specifico impegno di siciliano mi avrebbe aiutato poco ad Aosta e forse un po’ di più in questo incarico”.
Intanto, sul web è stata lanciata una petizione per chiedere di non destinare Antonio Ingroia alla sede di Aosta. Tra i firmatari, anche Don Luigi Ciotti.