NISCEMI (CL), 11 APRILE 2013 – Sta crescendo ora dopo ora il numero di cittadini che spontaneamente stanno presidiando l’accesso alla base della Marina Militare Usa dove sono in costruzione le antenne del sistema di comunicazione satellitare Muos.
La tensione è di nuovo alta da quando un video girato all’interno della base di contrada Ulmo a Niscemi e diffuso sul web ha dimostrato che i lavori di costruzione del Muos stanno proseguendo nonostante la revoca delle autorizzazioni da parte della Regione.
I manifestanti, “determinati – si legge in una nota degli attivisti – a far rispettare il diritto alla salute e alla pace, denunciano la continuazione abusiva dei lavori di completamento del Muos”.
Nonostante le rassicurazioni del consolato generale statunitense e del Governo italiano, gli ambientalisti non accennano a demordere nella protesta, preoccupati delle ripercussioni delle antenne sulla salute dei cittadini.
“Gli attivisti dei comitati di Niscemi e dei comuni vicini – conclude la nota – difendono la salute, la pace, la sovranità popolare e nazionale, la dignità del Paese calpestata persino da chi la dovrebbe difendere nelle istituzioni”.
A margine della cronaca va registrata la posizione del sindacato Uiltucs che si schiera in difesa di circa 150 lavoratori civili in forza presso il dipartimento NavComTelsta (Naval Computer and Telecommunications Station) della Base Usa di Sigonella, “la cui posizione potrebbe essere in bilico dopo lo stop ai lavori per realizzare il Muos”.
Senza entrare nel merito della decisione, il sindacato chiede al governo regionale “che si individui un percorso comune che possa riportare la giusta serenità tra le lavoratrici e i lavoratori alle dipendenze delle forze armate statunitensi”.