PALERMO, 10 APRILE 2013 – Francesco Cascio, presidente dell’Ars nella passata Legislatura, oggi presidente della Commissione per l’Esame delle Attività dell’Unione europea, è ancora un personaggio chiave del Parlamento regionale. E, nell’elezione dei tre “grandi elettori” siciliani che saranno delegati per eleggere il nuovo Capo dello Stato, ottiene più voti persino del governatore Crocetta.
Questa elezione per l’incarico di “grande elettore” è il frutto di un dialogo tra la maggioranza del governatore Rosario Crocetta e la minoranza che lei rappresenta in Sala d’Ercole? Un dialogo inaugurato dal voto concorde sulla doppia preferenza di genere?
“Ma quando mai. Se così fosse stato Crocetta avrebbe preso qualche voto in più, e invece ha rischiato di restare fuori proprio lui. Io ho ricevuto il voto del cartello costituito da Pdl, Pds-Mpa, Pid-Cantiere popolare, Lista Musumeci.
Ma i conti non tornano, deve averla votata anche qualcuno della maggioranza…
“Probabilmente. Mi avranno votato sette o otto amici che ho nella maggioranza”.
Quale sarebbe il suo nome ideale per il Quirinale?
“Non ci ho ancora pensato. Una grande responsabilità, ma anche un grande onore rappresentare i siciliani in questo momento così delicato per il nostro Paese. Mi piacerebbe una personalità con un elevato profilo istituzionale. Ma non ideologicamente schierato a sinistra, come invece è accaduto con tutti i Capi dello Stato dell’ultimo ventennio. Mi incontrerò con il partito e capiremo chi può rappresentarci”.
Troverà una situazione complicata in Parlamento, una situazione di stallo…
“Non capisco come sia possibile che Pierluigi Bersani ancora insista nel tentativo di formare un governo di minoranza. Cosa serve all’Italia in questo momento, un governo con una maggioranza risicata se non addirittura inesistente o un governo che si frutto della più ampia intesa possibile? Io credo che la risposta sia la seconda. L’ha detto anche il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, che ha invitato alle larghe intese, citando il compromesso storico del ’76”.
Ieri Pdl e Pd hanno votato insieme per ampliare i poteri della Commissione speciale, ritardando ancora la formazione delle Commissioni permanenti. I grillini stanno urlando allo scandalo.
“Credo che sia ormai chiaro a tutti che il Movimento 5 Stelle non è un movimento di proposta, ma soltanto di protesta. Fanno adepti nel “tanto peggio, tanto meglio”. Noi rappresentanti di partiti più responsabili non possiamo assolutamente adagiarci su questo atteggiamento, dobbiamo dimostrare di essere più responsabili”.
È plausibile che il vero “Modello Sicilia” da esportare a Roma sia quello che si è venuto a creare in Sala d’Ercole all’Ars con il voto concorde di maggioranza e parte dell’opposizione sulla doppia preferenza di genere?
“È stato dimostrato finalmente che il “Modello Sicilia” non esiste. D’altronde, i “grillini” finora non hanno fatto altro che “ricattare” politicamente il Governo regionale. Hanno votato Crocetta per avere Antonio Venturino alla vice presidenza e Giampiero Trizzino presidente di Commissione; hanno ostacolato il Dpef per ottenere lo stop al Muos. Anche in questo ultimo caso, comunque, si tratta di interventi che bloccano piuttosto che di proposte o incentivi. E anche sulla doppia preferenza di genere, rischiavano di impedire l’approvazione di una legge importante a cui noi crediamo molto. Avevamo anche firmato un disegno di legge in questa direzione”.
Arriva oggi in Commissione il Bilancio regionale. Si parla di un buco che superi i due miliardi di euro. Sarà dura far quadrare i conti?
“Lo scopriremo. Siamo ancora in attesa dei documenti. La Commissione Unione europea non ha ancora potuto esprimere un parere perché non è ancora arrivato il testo. Siamo bloccati da un paio di settimane. Vedremo cosa succederà con questa annunciata erogazione di Fondi Fas e con l’applicazione dell’articolo 37 dello Statuto”.