L’Aquila quattro anni dopo piange le sue 309 vittime

di Redazione

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L’Aquila quattro anni dopo piange le sue 309 vittime

| sabato 06 Aprile 2013 - 09:18

terremoto-abruzzo

L’AQUILA, 6 APRILE 2013 – Sono passati quattro anni dalla tragica notte in cui alle 3.32 all’Aquila un terremoto di magnitudo 6.3 in 20 secondi spezzò la vita di 309 persone, lasciando senza casa 67 mila persone di 56 comuni. Una città che piange i suoi cari, che lamenta la lentezza della ricostruzione, che si sente tradita dalla promesse mai mantenute. E c’è chi ha fatto i calcoli ipotizzando che ci vorranno almeno altri 10 anni per finire la ricostruzione e come minimo altri 10 milioni di euro.

 

Quest’anno mille fiammelle che hanno illuminato le vie del centro storico si sono accese in anticipo (alle 22 invece che alle 24) per consentire a chiunque di partecipare alla fiaccolata del ricordo. In silenzio migliaia di aquilani si sono radunati all’inizio di via XX Settembre per ricevere le fiaccole distribuite dai volontari della Protezione Civile, della Croce Bianca e dell’associazione Nuova Acropoli.

 

In testa al corteo i familiari delle vittime e i parenti dei ragazzi morti sotto le macerie della Casa dello Studente. Subito dietro il sindaco della città, Massimo Cialente, il senatore Stefania Pezzopane, il ministro per la Coesione territoriale, Fabrizio Barca, il presidente della Provincia, Antonio Del Corvo, il presidente della Giunta regionale, Gianni Chiodi, e alcuni deputati del Movimento 5 Stelle.

 

Nella notte nessuno spazio per la rabbia e le polemiche, solo disperazione, lacrime e ricerca di conforto in un abbraccio.

 

 

“Bisogna avere fiducia e speranza perché anche se sono passati 4 anni, oggi possiamo ripartire per un piano di ricostruzione che sia per l’Aquila e per tutti i comuni e anche della legalità e fare tutto nella legalità”. Così il presidente del Senato, Pietro Grasso, parlando con i giornalisti nel corso della sua visita nel capoluogo abruzzese nel quarto anniversario del terremoto.

 

“Adesso – ha aggiunto – ci sono le condizioni per potere ripartire, ci sono tutti gli strumenti e adesso bisogna trovare i finanziamenti e scaricarli con un piano organico di ricostruzione. Ho sentito il ministro Barca e il sindaco che mi hanno rassicurato che ci sono ottime prospettive per raggiungere in breve tempo, non prima di 5 anni, per ricostruire l’Aquila e tutti i comuni del cratere. È una questione nazionale, il paese non puo’ restare insensibile per quello che l’Aquila rappresenta. Questa ferita bisogna risanarla”. Infine, in merito alle polemiche, Grasso ha osservato che “vengono fuori dalla voglia di andare avanti e spesso dall’indignazione e dalla rabbia perché dopo 4 anni la ricostruzione ordinaria non c’è”.

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