MESSINA, 3 APRILE 2013 – Sospetto caso di tubercolosi nel carcere di Messina: un carcerato, di nazionalità italiana, è stato ricoverato con urgenza all’ospedale Papardo e tutti gli altri detenuti e agenti di polizia penitenziaria che erano entrati in contatto con lui sono stati isolati.
Lo ha reso noto il segretario aggiunto dell’Osapp, il sindacato della polizia penitenziaria, Mimmo Nicotra.
“Il detenuto – spiega il sindacalista di polizia penitenziaria – svolgeva attività lavorativa nella cucina dei detenuti di Gazzi, e per questo, precauzionalmente, la direzione dell’istituto ha isolato per motivi sanitari anche tutti gli altri detenuti che hanno lavorato negli stessi ambienti carcerari o che hanno diviso spazi comuni con il paziente”.
Nicotra sottolinea che la “direzione della casa circondariale ha avviato la necessaria profilassi di vaccinazione rivolta sia al personale di polizia penitenziaria,
al personale socio-educativo sia alla restante popolazione detenuta che si presume abbia avuto contatto con il detenuto” sospettato di avere contratto la tubercolosi.
“Speriamo che anche questa volta – conclude il sindacalista dell’Osapp – si possa asserire tranquillamente che nessun poliziotto penitenziario sia stato contagiato dalla Tbc, ma fino a quando si potrà sperare sulla buona sorte con un sistema penitenziario-sanitario in che ogni giorno che passa si apre una
nuova falla?”.