PALERMO, 2 APRILE 2013 – “Salve signora, si ricorda? Sono il figlio di Pino, il fruttivendolo“. È lui l’attore protagonista di alcune tentate truffe ai danni delle persone anziane di Palermo.
È capitato già a molte donne anziane, residenti soprattutto nella zona di via Dante, in pieno centro città, di essere fermate da questo giovane mentre camminano per la strada, per andare a fare la spesa, per portare a passeggio il cagnolino o per svolgere qualsiasi altra commissione.
“Io stavo buttando l’immondizia – racconta Rosetta Zito, 75 anni, l’unica delle “vittime” che ha accettato di raccontare la sua esperienza – quando sono stata fermata da questo ragazzo, già visto in giro comunque, che mi ha abbracciata, baciata, come se mi conoscesse da anni. Mi ha detto di essere il “figlio di Pino, il fruttivendolo”, ma io non mangio molta frutta e verdura e non ho mai avuto un negoziante di fiducia, prevalentemente mi servo al supermercato”.
La signora, per educazione, non ha allontanato il giovane. “Mi sembrava conoscente – si giustifica – e la mia memoria non è più la stessa. Quindi, per non essere scortese ho ricambiato il saluto”.
E allora il ragazzo ha continuato e le ha raccontato della figlia malata che deve essere operata all’estero, del fatto che i soldi non bastano mai, della ricerca di aiuto anche tra i vecchi clienti del padre.
“A quel punto ho capito – racconta la signora Rosetta – ho mangiato la foglia e ho detto che stavo soltanto andando a buttare l’immondizia e quindi non avevo soldi con me. E lui si è offerto di accompagnarmi a casa a prenderli. Ovviamente ho rifiutato e prima di tornare a casa, per paura di essere seguita, sono andata al supermercato e poi da una mia amica che abita vicino casa mia”.
Possiamo dunque soltanto immaginare che cosa sarebbe successo se la signora Zito si fosse fatta accompagnare a casa.
Lo stesso giovane si aggira per quelle strade da giorni. Lo confermano alcuni commercianti e residenti, che hanno assistito alla messa in scena dai loro negozi o che sono stati coinvolti direttamente.
Finora, pare che non sia riuscito a entrare in nessun appartamento, ma “racimola ogni giorno – racconta la titolare di un negozio di abbigliamento della zona – un bel po’ di banconote da 5 o 10 euro donate dai passanti sensibili e soprattutto presi alla sprovvista dal richiamo di questo fruttivendolo Pino che non ricordano”.