La prima Pasqua assieme a Francesco, Crocetta e al governo che non c’è

di Redazione

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La prima Pasqua assieme a Francesco, Crocetta e al governo che non c’è

| domenica 31 Marzo 2013 - 08:32

Papa Crocetta Napolitiano

PALERMO, 31 MARZO 2013 – La Pasqua del 2013 dovrà essere un momento di profonda riflessione, un giorno in cui, al di là della fede, riflettere sull’esigenza di una rinascita e di un nuovo cammino.

Oggi abbiamo un nuovo Papa e siamo senza un Governo dopo 33 giorni dalle elezioni, quasi un record nella pur complicata storia elettorale dell’Italia repubblicana. In Sicilia abbiamo un presidente della Regione che ha quasi gli stessi giorni di vita del nostro giornale. La sua escalation mediatica è fenomenale, dai contenitori domenicali ai talk show politici, dalla radio di cazzeggio (però intelligente) ai social network: la sua presenza è dirompente. Anche perché il titolo è sempre assicurato.

Ma andiamo con ordine. Dicevamo, c’è un nuovo Papa e il nuovo non sta ad intendere soltanto l’aspetto della successione al vecchio ma lo spirito con cui si è presentato ed è stato percepito. Non un nuovo Papa ma un Papa nuovo. Sulla scelta del nome si è già detto tanto, nessuno prima di lui aveva pensato a Francesco e un motivo – che non fa onore alla Chiesa – dovrà pur esserci. Sia come sia, lo spirito francescano è il più adeguato ai tempi che viviamo. E questo vento di cambiamento, avvertito prima in Argentina e poi dentro le stanze del Vaticano, sostituirà quel ponentino romano il cui soffio leggero sembrava non sollevare mai la polvere di Piazza San Pietro.

Quest’aria di resurrezione, per restare alle parole della Pasqua, ha intaccato persino gli schemi della politica che, per certi versi, non sono meno resistenti alle novità. Napolitano s’è inventato un percorso innovativo che sancisce l’inutilità del verdetto delle recenti elezioni e ribadisce la vocazione degli italiani a farsi male da soli. Il Presidente ha indicato questo ormai celebre gruppo di saggi che scriverà un programma su cui far convergere il massimo consenso possibile, cioè una maggioranza che possa votare la fiducia al Governo che verrà. Tra questi saggi c’è anche il palermitano Giovanni Pitruzzella, vedremo come se la caverà con il conflitto d’interessi e il problema delle frequenze radio televisive, ammesso che questi temi saranno all’ordine del giorno.

E veniamo alle cose di casa nostra. A Crocetta è riuscito ciò in cui Bersani ha fallito: convincere i grillini che governare è necessario e a anche più utile che restare a guardare. In 150 giorni cose ne ha fatte e ancor di più ne ha annunciate. In ordine sparso ricordiamo la cancellazione dell’Ufficio Stampa della Regione, l’abolizione delle Province, un assestato colpo di scure sul sistema della formazione professionale, le maxi rotazioni all’interno dei dipartimenti, il no al Muos, il licenziamento di Battiato e Zichichi, prologo del primo vero rimpasto di governo. Di Crocetta c’è chi ne parla bene e chi ne parla male. Noi stiamo nel mezzo. Alcune sue uscite sono pura demagogia, quel populismo che fa effetto ma non produce sostanza. Però non si può negare che una bella spolverata ci voleva, che la politica ha prestato il fianco ad ogni tipo di attacco e che la manciugghia non era solo alla Formazione. La storia del cavallo arabo regalato a Lombardo, adibito al servizio mai varato di ippoterapia e costato in poco più di un anno 150 mila euro, è assai emblematica dei criteri di gestione del denaro pubblico. Ora Crocetta è chiamato alla prova del nove: l’approvazione del bilancio. Dovrà occuparsi di futuro e sviluppo piuttosto che di passato e demolizioni.

E noi guardiamo con speranza e senza pregiudizi, con quello spirito laico che ha contraddistinto i nostri 150 giorni di vita, giorni in cui fatica e passione si sono mescolate consentendoci di raggiungere un risultato importante in un contesto nuovo e difficile come quello della stampa online. I risultati che si consolidano giorno dopo giorno ci fanno da sostegno, il consenso della critica ci conforta e ci stimola a darvi un prodotto sempre migliore, più aggiornato e più articolato. Il nostro ringraziamento a chi ci legge si unisce oggi agli auguri di una Pasqua serena e di un domani ancora migliore.

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