Anche per il cavallo Zorro pensione con lo “scivolo”. L’Asp di Palermo decide: basta spreco di denaro

di Redazione

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Anche per il cavallo Zorro pensione con lo “scivolo”. L’Asp di Palermo decide: basta spreco di denaro

| venerdì 29 Marzo 2013 - 22:48

Il cavallo Zorro

PALERMO, 30 MARZO 2013 – È il cavallo più famoso di Sicilia. Probabilmente è anche il cavallo più costoso della Sicilia. Adesso Zorro torna dietro le quinte, non può essere utilizzato per l’ippoterapia dei pazienti medullolesi di Villa delle Ginestre di Palermo e andrà anticipatamente in “pensione”. Dove? Ancora non si sa. Probabilmente all’Istituto zootecnico sperimentale, basta che non si sprechi più denaro pubblico.

 

Il cavallo, è stato finalmente deciso, non è adatto allo scopo per una serie di caratteristiche e dunque meglio abbandonare l’idea. Se proprio si deve introdurre l’ippoterapia a Villa delle Ginestre, il nuovo management dell’Asp e della struttura di riabilitazione (è tutto cambiato due mesi fa dopo l’allontanamento del direttore generale Salvatore Cirignotta) è meglio percorrere altre strade, più concrete e meno costose.

 

Perché di denaro pubblico se n’è speso già abbastanza, diciamo 150 mila euro in poco più di un anno se proprio vogliamo arrotondare per difetto. Dietro l’arrivo del cavallo Zorro e i vani tentativi di sviluppare l’attività di ippoterapia ci sono i costi di mantenimento del cavallo (convenzione da 2.400 euro al mese quando normalmente “l’accudimento” di un cavallo in un normale maneggio non supera i 600 euro) più i costi del contratto di lavoro del medico specialista nel settore, affiliato all’Associazione Nazionale Italiana Riabilitazione Equestre venuto apposta da Messina, in comando. Senza contare “l’aiuto” di alcuni fisioterapisti della struttura, “distratti” invano per supportare l’attività fantasma.

 

L’Asp di Palermo aveva annunciato in pompa magna che l’attività sarebbe partita il 14 maggio 2012 e che il ritardo era “legato essenzialmente alle condizioni climatiche che solo adesso consentono di svolgere l’attività nello spazio dedicato, privo di copertura”.

 

“In questi mesi – aveva spiegato il manager Salvatore Cirignotta – è stata curata la parte preliminare delle attività di socializzazione e rapporto dei pazienti con l’animale. Sono 38 i pazienti individuati per l’attività di ippoterapia, che quotidianamente hanno ‘familiarizzato’ con il cavallo”.

 

Di fatto non è partito nulla, se si eccettua qualche passeggiata, qualche carezza al cavallo e poco altro.

 

In un momento in cui l’Asp di Palermo è nell’occhio del ciclone (e della Procura della Repubblica) per una serie di provvedimenti “chiacchierati” adottati dalla precedente direzione non è da escludere che qualcuno verrà chiamato a rispondere anche di questi sprechi.

 

Chissà che risate per il sultano dell’Oman Qaboos Bin Said se sapesse quanti problemi ha causato quel suo regalo che risale al 2008. Zorro, infatti, faceva parte dei tanti doni che il sultano, con generosità, aveva voluto fare alla Regione durante la sua visita ufficiale.

 

Il presidente della Regione, Raffaele Lombardo, nel dicembre 2011 aveva deciso a sua volta di destinare Zorro a Villa delle Ginestre, la sontuosa e moderna struttura per la cura dei medullolesi che veniva inaugurata ufficialmente a 51 anni di distanza dalla posa della prima pietra. Zorro rappresentava la classica ciliegina: un cavallo di razza che avrebbe potuto permettere l’ippoterapia per molti dei pazienti ricoverati.

 

E invece, suo malgrado, Zorro è stato declassato a meno di asino.

 

Perfino Lombardo, stufo delle polemiche talvolta pretestuose provocate da questa storia, sbottò ferocemente: “Sono affari loro se lo fanno allo spiedo o lo alloggiano in una suite, se non serve più me lo riprendo”.

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