PALERMO, 28 MARZO 2013 – Tiene banco nel gossip politico la missione della delegazione grillina che ieri a Niscemi ha incontrato il console generale degli Stati Uniti Donald Moore per affrontare i problemi legati al Muos. I due, il vicepresidente dell’Ars, Antonio Venturino, e il presidente della Commissione Ambiente, Giampiero Trizzino, sono stati criticati per l’uso dell’auto di servizio. Incoerenza o necessità?
La missione era: spostarsi da Palermo a Catania, da Catania a Sigonella, da Sigonella a Niscemi e da Niscemi a Palermo. Le alternative erano: la bicicletta, la “corriera” o l’auto di servizio. Ieri, i due “grillini” hanno “scelto”con l’auto blu.
Tante le critiche arrivate ai due parlamentari siciliani. Molti esponenti di altre “parrocchie” politiche hanno deriso la “coerenza” degli esponenti del Movimento 5 Stelle, ma tanti attacchi sono arrivati dagli utenti dei social network che, in qualche modo, si sono sentiti traditi. D’altronde, il Movimento 5 Stelle del taglio ai costi della politica e della battaglia alle auto blu ne aveva fatto una bandiera della propria campagna elettorale.
Oggi è intervenuto Giampiero Trizzino, sul suo profilo Facebook, per spiegare ai suoi elettori come sono andate veramente le cose. “Antonio Venturino (vice presidente dell’Ars, n.d.r.) ha rinunciato all’auto blu. Io non ho potuto nemmeno rinunciare perché ai presidenti di Commissione non è dato averne una personale. Se così non fosse, non avremmo dovuto farci autorizzare dal presidente dell’Assemblea per l’auto di ieri, l’avremmo presa e basta. Invece noi abbiamo fatto formale richiesta per la trasferta istituzionale a Sigonella e poi a Niscemi. Se così non fosse, sia io che Antonio utilizzeremmo auto blu sempre e per qualsiasi spostamento, anche in città; ma – aggiunge Trizzino – così non è: io uso la mia bici per muovermi in città, anche per recami da un assessorato a un altro. Antonio va a piedi oppure con la sua vecchia Fiat Multipla”.
E Giampiero Trizzino continua raccontando alcuni dettagli della propria vita privata: “Sarò onesto come lo sono stato fino ad oggi: io non ho una macchina e ogni tanto uso una vecchia Micra di mia madre“.
E poi conclude: “Ieri eravamo in visita istituzionale con il Console Generale degli Stati Uniti, il suo ufficio diplomatico, la Digos, la Polizia di stato come scorta e il funzionario della Commissione ambiente. Ognuno di loro con auto istituzionale. Cosa avremmo dovuto fare noi? Prendere la corriera? Affittare una macchina, spendendo molti più soldi di quanti se ne spendono prendendo un’auto blu (che tanto viene presa ugualmente dagli altri deputati)?”.
Trizzino trova un lato positivo in tutta questa vicenda: “Se in Italia si inizia a criticare i politici perché prendono l’auto istituzionale per questioni istituzionali e non perché commettono reati ai danni dello Stato, vuol dire che questo paese sta cambiando in meglio. E questo non può che farmi piacere. Io, da parte mia, sto lavorando per risolvere i problemi più annosi della Sicilia. Sono stato a Sigonella e poi a Niscemi per parlare di Muos, non per fare la spesa”.