PATTI (ME), 27 MARZO 2013 – Smerciavano droga operando da un bar nel centro storico di Patti, in provincia di Messina. I Carabinieri hanno arrestato cinque persone per i reati di associazione finalizzata allo spaccio di sostanze stupefacenti.
I cinque arrestati sono: Simone La Guidara (foto 1),28 anni; Salvatore Spanò (foto 2), 27 anni; Salvatore De Luca (foto 3), 26 anni; Andrea Scafidi (foto 4), 26 anni, attualmente detenuto per altra causa presso la Casa Circondariale di Caltagirone (CT); Giovanni Sidoti (foto 5), 32 anni. Gli arrestati sono tutti originari di Patti e con precedenti.
Il provvedimento, emesso dal Gip del Tribunale di Messina, Giovanni De Marco, su richiesta del sostituto procuratore Distrettuale Fabio D’Anna, ha consentito ai Carabinieri, dopo oltre due anni di indagini, di disarticolare una banda di pusher che si approvvigionava di marijuana, hashish e cocaina a Messina, per poi smerciarla nel comprensorio pattese.
Nel medesimo contesto, i militari dell’Arma hanno eseguito numerose perquisizioni domiciliari nei confronti di altri soggetti indagati, a seguito delle quali un’altra persona, Marco Rocchi di 26 anni, è stata arrestata per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente, poiché trovata in possesso di circa 25 grammi di “marijuana”.
La banda di pusher agiva principalmente nei Comuni di Patti e Gioiosa Marea e lungo la fascia costiera verso Messina, avvalendosi quale base operativa del bar “Darling” di Patti gestito da Simone La Guidara e Andrea Scaffidi, quest’ultimo ex convivente della sorella di La Guidara.
Nelle prime ore di oggi, i Carabinieri della Compagnia di Patti, supportati da quelli del Comando provinciale di Messina, e con l’ausilio dei Nuclei cinofili di Nicolosi (CT) e Palermo, hanno eseguito il provvedimento cautelare a carico dei cinque. L’operazione è stata denominata “Ghiaccio” dal nome con cui gli indagati, all’interno del bar “Darling”, chiamavano la sostanza stupefacente.
L’attività di spaccio era sostanzialmente “a conduzione familiare”, svolta all’interno del Bar “Darling”, che era diventato luogo di ritrovo di una serie di consumatori abituali di droga, collegati fra loro da un rapporto di conoscenza o frequentazione.
Alla struttura centrale dell’organizzazione si aggregavano anche altri soggetti, i quali avevano compiti di spaccio, di procacciamento dello stupefacente, o, più in generale, di condivisione degli acquisti e, dunque, dei proventi derivanti dall’attività illecita.
Gli indagati, sospettando che i Carabinieri stessero svolgendo attività tecniche nei loro confronti, usavano al telefono un linguaggio criptico ed effettuavano spesso la bonifica degli ambienti e delle autovetture al fine di trovare eventuali cimici o videocamere.
Già nel settembre 2010, Simone La Guidara, la sorella Loredana e Andrea Scaffidi erano stati arrestati in quanto, nell’abitazione dove i tre coabitavano, erano stati rinvenuti oltre 300 grammi di hashish, alcune dosi di cocaina e apparecchiature tecniche di intercettazione.
Nell’ambito dell’operazione Ghiaccio risultano indagati altri 26 soggetti, ai quali questa mattina i Carabinieri hanno notificato un avviso di garanzia procedendo contestualmente alla perquisizione domiciliare.