BRUXELLES, 26 MARZO 2013 – “Ci sono troie in giro in Parlamento che farebbero di tutto, dovrebbero aprire un casino”. È proprio il giorno di Franco Battiato.
Esternazioni vernacolari, giudizi trancianti, attacchi anche immotivati che rendono ancora più assurda una polemica già a toni accesi sin dal mattino, quando Il Giornale e il Corriere della Sera avevano riportato la sua provocazione sulla destra italiana.
Ma l’assessore, oggi a Bruxelles per presentare “Nuovi percorsi fra turismo e cultura in Sicilia” al Parlamento europeo, ha alzato ancora il tiro e inasprito il vocabolario ricorrendo ad una delle più odiose espressioni gergali riferibili ad una donna.
E se vogliamo le ingiurie appaiono ancora più gravi perchè indirizzate a cariche istituzionali. Senza volere entrare nel merito dell’insulto – Battiato è adulto e vaccinato e certamente consapevole dei destinatari di esso – appare quantomeno sgradevole che un uomo di cultura attraverso il linguaggio scenda ad un livello così basso assecondando il puro istinto della polemica.
O forse, ricordando Sgarbi, magari il livello culturale diventa direttamente proporzionale alla capacità di ricorrere alla volgarità.