PALERMO, 26 MARZO 2013 – Anche dopo il nulla osta del Commissario dello Stato Carmelo Aronica, che nei fatti ha dato ragione alla maggioranza che all’Ars sostiene Rosario Crocetta per quanto riguarda il disegno di legge che prevede l’abolizione della Province, il tema della incostituzionalità di questa legge, sollevato dalle opposizioni, dal Cnr e dall’Urps, resta di attualità. E registra un nuovo capitolo.
Sul tema, infatti, interviene un altro esperto, il professore di Diritto costituzionale, Stelio Mangiameli, direttore dell’Issirfa-Cnr, il massimo istituto pubblico di ricerca del Paese sui temi delle Autonomie locali, che ha inviato una lettera ai presidenti dell’Assemblea regionale siciliana, Giovanni Ardizzone, e della Regione, Rosario Crocetta, per esprimere la propria preoccupazione.
“La scelta davanti alla quale lei si trova con l’istituzione dei liberi Consorzi comunali – scrive Mangiameli, rivolgendosi al governatore – è tra un ente democratico, dove la decisione sulla rappresentanza è rimessa al popolo, e un ente di sottogoverno, dove la rappresentanza è rimessa alla mercé dei partiti politici”.
Nella lettera, Stelio Mangiameli scrive che “è da ritenersi formalmente in violazione dei principi degli articoli n.1, 5 e 48 della Costituzione l’ipotesi di una elezione indiretta della rappresentanza dei futuri liberi Consorzi comunali siciliani, per i quali lo stesso Statuto non lascia libero il legislatore regionale di configurarne il modello organizzativo, ma specifica che devono essere dotati della più ampia autonomia amministrativa e finanziaria. Ed è merito della stessa Corte costituzionale, nella sua più recente giurisprudenza, avere posto in evidenza – conclude Mangiameli – che gli enti territoriali autonomi sono collocati al fianco dello Stato come elementi costitutivi della Repubblica, quasi a svelarne, in una formulazione sintetica, la comune derivazione dal principio democratico e dalla sovranità popolare”.
Un giudizio, il suo, che sembra non lasciare dubbi sulla strada da seguire. E le forze di opposizione riprendono fiato dopo aver incassato un duro colpo.
“Sapevo che Crocetta aveva concordato con lui il maxi emendamento – dice Bernardette Grasso, parlamentare regionale del gruppo Grande Sud, che insieme ai colleghi dell’opposizione di Sala d’Ercole aveva invocato l’intervento del Commissario dello Stato per bloccare la legge approvata la scorsa settimana – e quindi immaginavo che la decisione di Aronica sarebbe stata questa”.
“Spero che – conclude Grasso – si tenga conto di questi appunti almeno nella scrittura della legge che dovremo fare per l’organizzazione dei liberi consorzi di Comuni, perché senza quel testo l’abolizione tanto declamata delle Province non può ritenersi veramente realizzata. Oltre al fatto che ci vorrebbe un ragionamento più concreto sulla effettiva riduzione dei costi, poiché attualmente su questo argomento abbiamo soltanto dei proclami del presidente Crocetta, che non ci ha fornito dei dati numerici. Il risultato sarebbe stato di gran lungo più efficace se avessimo soltanto cancellato gli enti secondari e trasferito le competenze a Comuni e Regione, senza creare ulteriori organismi che, senza dubbio, daranno origine a delle ulteriori spese”.