BARCELLONA POZZO DI GOTTO, 26 MARZO 2013 – Data alle fiamme, la notte scorsa, l’auto del cronista Leonardo Orlando, 51 anni, corrispondente della Gazzetta del Sud. La vettura, una Ford Focus, era posteggiata nei pressi dell’abitazione del giornalista a Barcellona Pozzo di Gotto, in provincia di Messina.
Orlando da una quindicina di anni segue le inchieste sulla mafia barcellonese. “Dopo gli omicidi in centro e le pesantissime minacce ad un maresciallo dei Carabinieri impegnato in prima linea nel contrasto alla criminalità organizzata, addesso l’incendio dell’auto di un giornalista che segue le inchieste sulla mafia barcellonese e, più in generale, la cronaca giudiziaria del circondario”: Sonia Alfano, presidente della Commissione Antimafia Europea e figlia di Beppe Alfano, giornalista ucciso proprio a Barcellona, esprime solidarietà ad Orlando. “Il clima in città continua a essere molto teso – aggiunge Alfano – e il vile atto intimidatorio riservato la notte scorsa al giornalista Leonardo Orlando lo conferma. In passato il corrispondente della Gazzetta del Sud era già stato oggetto, insieme ad altri, di messaggi mafiosi ad opera di ‘anonimi’ facilmente identificabili. Mi auguro che su quest’ultimo gravissimo episodio si faccia luce nel minor tempo possibile e che si puntino i riflettori su quanto sta accadendo nella città del Longano”.
Solidarietà al giornalista è stata espressa anche dall’Unione nazionale cronisti italiani. “Chiediamo alle forze dell’ordine e alla magistratura – dicono Guido Columba, presidente nazionale dell’Unci, e Leone Zingales, presidente del Gruppo siciliano dell’Unione nazionale cronisti – di fare piena luce sull’episodio. Invitiamo Orlando alla sesta Giornata nazionale della Memoria dei Giornalisti uccisi da mafie e terrorismo, il prossimo 3 maggio a Perugia, per raccontarci la sua esperienza di cronista in terra di frontiera. Leonardo Orlando non è solo”.
Con una nota, il Consiglio regionale dell’Ordine dei Giornalisti dice: “A Leonardo, che da tanti anni scrive di cronaca e di mafia da Barcellona Pozzo di Gotto, e che per questo ha vinto un riconoscimento al Premio Francese indetto dall’Ordine, sono vicini tutti i colleghi dell’Isola. A lui va anche un invito e un incoraggiamento, perche’ continui a raccontare con scrupolo e coraggio – si legge nella nota dell’Odg – le gravi vicende che interessano la sua zona, gia’ purtroppo teatro, in passato, di vicende tragiche, culminate con l’omicidio per mano mafiosa del valoroso collega Beppe Alfano”.
“In un contesto così difficile – ha detto il presidente dell’Ars, Giovanni Ardizzone – non si può abbassare la guardia nè ci si deve scoraggiare dinnanzi ad episodi di questo tipo. Mi auguro che al più presto venga fatta piena luce sulla vicenda e che gli sforzi di tutti, società civile ed istituzioni, siano orientati con sempre maggior forza ed efficacia verso la sconfitta dei fenomeni criminali e l’affermazione della legalità”.