PALERMO, 25 MARZO 2013 – Un altro imprenditore e denuncia e due estorsori finiscono in manette. Con l’accusa di tentata estorsione ai danni di una ditta operante nel settore di sanificazione e pulizia ospedaliera, Carabinieri e Polizia, in un’operazione congiunta diretta dalla Direzione Distrettuale Antimafia, hanno arrestato i palermitani Giovan Battista Barone, 49 anni, ed Emilio Pizzurro, 54 anni.
L’operazione è stata possibile grazie alla collaborazione con Confindustria Sicilia che ha convinto l’imprenditore a rivolgersi alla Squadra Mobile, consentendo agli inquirenti di ricostruire interamente il quadro del tentativo di estorsione.
Approfittando di una fitta rete di conoscenti e favoreggiatori Barone e Pizzurro hanno avvicinato esponenti della ditta e, senza troppi giri di parole, hanno avanzato una richiesta di “messa a posto” pari a cinquecento mila euro sin da subito ritenuta “trattabile” fino ai duecentomila.
A chiedere il pizzo è stato Barone che si è presentato come esponente del mandamento mafioso di “Palermo Centro”.
A fronte del rifiuto opposto dalla vittima non si sono fatte attendere le vendette in puro stile mafioso, in una vera e propria escalation: telefonate anonime con minacce, l’incendio della vettura di un esponente della ditta fino all’incendio dei locali di un esercizio commerciale riconducibile ad un parente di uno dei responsabili dell’azienda.
Pizzurro dovrà rispondere del reato di tentata estorsione, in concorso ed aggravata dalle modalità mafiose, mentre Barone anche del reato di associazione per delinquere di tipo mafioso.
Proprio Barone è ritenuto personaggio di importante caratura criminale: l’uomo era già stato condannato per mafia nel 2003 e indagini di importanti operazioni antimafia, quali “Ibrys” e “Atropos“, hanno evidenziato come all’indomani della sua scarcerazione, avvenuta nel 2009, Barone sia tornato ad operare per conto di Cosa Nostra e a frequentarne importanti esponenti.