PALERMO, 25 MARZO 2013 – Condannato l‘ex senatore del Pdl, Marcello Dell’Utri, accusato di concorso esterno in associazione mafiosa. La Corte presieduta da Raimondo Loforti ha inflitto sette anni all’ex parlamentare siciliano.
“Speravo in un’altra sentenza ma accetto il verdetto”. Queste le prime parole di Dell’Utri, dopo la lettura della sentenza.
Secondo ambienti giudiziari il pg Luigi Patronaggio avrebbe chiesto l’arresto dell’ex senatore per “pericolo di fuga”. Non si sa ancora quale decisione prenderà la Corte.
Secondo l’accusa Dell’Utri avrebbe “mediato” con Cosa Nostra per la “protezione” dell’ex premier Silvio Berlusconi. Dell’Utri era stato condannato, nel 2004, a 9 anni, condanna che in appello era scesa a 7 anni. Sentenza ribaltata dalla Cassazione che, un anno fa, ha riaperto il processo relativamente alle accuse che riguardano fatti antecendenti al 1992.
L’accusa, sostenuta questa mattina nell’aula bunker del Pagliarelli dal procuratore generale Luigi Patronaggio, aveva chiesto la condanna a sette anni, confermata dai giudici. Patronaggio non si è sbilanciato su un’eventuale richiesta di arresto. I legali dell’ex senatore hanno preannunciato ricorso in Cassazione.
“Non ho mai detto che Mangano è un eroe, ho detto e lo ripeto anche oggi che Mangano è il mio eroe”. Marcello Dell’Utri, aspettando la sentenza nell’aula bunker di Palermo, ha parlato con i giornalisti ed è tornato a citare lo stalliere di Arcore, Vittorio Mangano. “Mangano è il mio eroe come nei romanzi russi – continua – perchè ho saputo che gli hanno detto che se mi avesse accusato non avrebbe avuto problemi giudiziari. È venuto a Milano quando non era ancora incriminato, conosceva cani, i cavalli e basta”. Poi ha ribadito la sua estraneità alle accuse dei magistrati. “Io mediatore tra Cosa nostra e Silvio Berlusconi? I magistrati hanno costruito un romanzo criminale, mediatore di quale mafia?”.