PALERMO, 23 MARZO 2013 – La seconda sezione del Tar di Palermo dà ragione a un centinaio di precari della scuola, personale Ata, che avevano presentato ricorso, contro il ridimensionamento degli organici che era stato disposto dal Miur per gli anni 2010-2011 e 2011-2012.
Le sentenze 648 e 649 riconoscono un principio fondamentale: non si possono ridimensionare i posti previsti nelle graduatorie permanenti in relazione a quei lavoratori, che avendo lavorato per almeno 36 mesi con contratti precari presso la scuola hanno maturato il diritto all’immissione in ruolo. Inoltre, i tagli che hanno colpito centinaia di lavoratori sono stati calcolati con procedure irregolari. In particolare, non sono stati acquisiti i pareri della Conferenza unificata Stato-Regioni, indispensabili per verificare effettive le esigenze della scuola in modo da garantire agli istituti adeguata funzionalità.
Accolto anche il motivo del ricorso che contestava le percentuali di riduzioni, applicate in Sicilia e a Palermo. Se la legge aveva introdotto l’obbligo di riduzione dei posti nel triennio di un numero pari al 17 per cento dei posti a Palermo queste percentuali hanno sforato in alcuni casi il 50 per cento dei posti in organico.
Infine, la sentenza premia competenza e titoli, stabilendo in primo luogo il principio che i tagli non possono incidere su posti da assegnare ai vincitori di concorso e inoltre che le riduzioni non possono danneggiare gli aventi diritto all’assunzione o coloro che sono inseriti nelle graduatorie permanenti a favore di soggetti esterni alla scuola: il riferimento riguarda gli accantonamenti che in Sicilia sono stati operati a favore degli ex Lsu, in assenza di una norma di legge, che privilegiasse vari categorie da stabilizzare a scapito di personale già in servizio nelle scuole ed inserito nelle graduatorie. In altri termini dovranno essere rifatti e ampliati gli organici della scuola per gli anni 2010, 2011 e 2012, e riconosciute le posizioni giuridiche di tanti precari, che in questi anni hanno perso, di fatto, il posto di lavoro.