PALERMO, 23 MARZO 2013 – “Giorgio Tessitore è una persona perbene, stimato da tutti. Non so se ridere o piangere di fronte a tutto questo. Ridere perchè sembra una barzelletta, piangere perchè siamo di fronte ad una persona poco equilibrata nel suo ruolo istituzionale”. Maurizio Bernava, segretario regionale della Cisl – raggiunto telefonicamente – è amareggiato, respinge le accuse del presidente Crocetta che oggi ha denunciato Tessitore per minacce.
Bernava ricostruisce la vicenda: quelle che Crocetta ha denunciato come minacce sarebbero state alcune frasi pronunciate nel corso di un dialogo fra Tessitore e la dirigente Corsello, uno dei tanti visto che per i loro ruoli Tessitore e Corsello “si sentono almeno dieci volte a settimana”, dice Bernava. “Quella usata da Tessitore – ricostruisce Bernava – è stata una metafora, una frase utilizzata per spiegare il clima che si respira fra i lavoratori, per esprimere la tensione e per ribadire che il sindacato è vicino ai lavoratori”. La conversazione sarebbe stata riferita da Anna Rosa Corsello all’assessore Scilabra, poi al governatore.
“È una palese manipolazione, una strumentalizzazione di quello che è accaduto. Chiederemo al governatore le sue scuse“, conclude Bernava.
Incredulo e amareggiato lo stesso Tessitore, sindacalista d’esperienza, che ricostruisce l’accaduto negli stessi termini di Bernava: “Nessuna minaccia, ho solo detto ‘in questo modo voi incendiate le piazze e io stavolta appoggerò le istanze dei lavoratori’. Chiederò subito di essere sentito in Procura per chiarire tutto”.