PALERMO, 23 MARZO 20213 – Circa 250 posti di lavoro a rischio, se entro venerdì non sarà approvata la proroga per i gazebo “abusivi”. Che poi, forse, abusivi non sono.
L’allarme è lanciato dal vicepresidente della commissione Attività produttive del Comune, Alessandro Anello, che già due settimane fa aveva auspicato un intervento per scongiurare la chiusura di decine di esercizi commerciali, definendo irresponsabile la linea dell’Amministrazione annunciata dall’assessore alle Attività produttive Marco Di Marco.
“Da mesi la vicenda è nota – spiega Anello – , già a settembre avevo posto la questione in commissione, l’avevamo affrontata con gli uffici. Mi chiedo perché arrivare alla scadenza senza aver preso provvedimenti. Se adesso non si interviene subito tutti quegli esercizi che utilizzano spazi esterni rischiano uno stop dell’attività che metterà a rischio i lavoratori”.
La vicenda è complessa e Anello precisa che non si può parlare di abusivi. “Sono contrario a chi non ha alcuna autorizzazione – precisa -, quelli vanno assolutamente smontati. Ma ci sono alcune attività che vanno a tutti gli effetti considerate in regola“.
Si tratta di bar, ristoranti, pub che hanno un’autorizzazione per l’utilizzo del suolo pubblico rilasciata dallo Sportello Unico delle Attività Produttive. A molte di queste manca però il nullaosta dell’Ufficio Traffico.
Una norma prevista dal regolamento in materia prevedeva che entro un anno dalla sua approvazione tutte le attività dovevano regolarizzare la loro posizione. Ma in mancanza del Piano Urbano Traffico, l’ufficio preposto ha bloccato il rilascio di tutti i nullaosta.
La scadenza è fissata al 29 marzo, ossia venerdì, e decine di esercizi commerciali hanno solo l’autorizzazione dello Sportello Unico. Ieri il sindaco Leoluca Orlando aveva ribadito la linea dura del Comune: nessuna sanatoria, o i gazebo saranno smontati entro venerdì o saranno multe salate e stop di 5 giorni alle attività.
“Queste imprese non possono e non devono essere considerate abusive – ribadisce Anello – , la loro posizione è ibrida, hanno un’autorizzazione che in alcuni casi scade addirittura nel 2014. Ne manca un’altra e non perchè non l’abbiano richiesta ma perché è il Comune stesso inadempiente. Se queste imprese venissero multate si profilano decine di ricorsi al Tar”.
La soluzione secondo Anello è una sola e passa dal Consiglio comunale: “Basterebbe modificare l’articolo 12 – dice – ossia quello che fissa al 29 marzo la scadenza per le imprese. Di fatto questo termine verrebbe prolungato, in attesa dell’approvazione del Piano Urbano Traffico che risolverebbe definitivamente il problema. Mi auguro che prevalga il buon senso, per evitare a oltre duecento lavoratori di perdere il posto”.