SONDRIO, 22 MARZO 2013 – Un uomo di Sondrio, appassionato di archeologia, è stato denunciato dalla Guardia di Finanza perché teneva in casa un pezzo di sarcofago egizio. Il reperto era custodito in una teca di vetro ma l’uomo non aveva i documenti che ne identificavano la provenienza.
In particolare, gli è stato contestato “l’impossessamento illecito di beni culturali appartenenti allo Stato” e la scoperta delle Fiamme Gialle rientra nella vasta operazione denominata “Efesto”.
A quanto riporta il Sole24ore, il sarcofago raffigura una testa lignea e costituisce parte di un coperchio ligneo di un ‘Neb Ankh’ , sarcofago egizio antropomorfo. La sua autenticità è stata decretata dall’egittologo Edoardo Alessandro Guzzon che ha datato il manufatto a circa 2800/2700 anni fa, facendo risalire il reperto al tardo VII secolo a.C.