PALERMO, 21 MARZO 2013 – Da domani si apre l’ennesimo capitolo sulla strage di via D’Amelio dove fu ucciso il giudice Paolo Borsellino insieme a cinque agenti di scorta.
Si apre davanti alla Corte d’Assise d’appello di Caltanissetta il nuovo processo disposto dal giudice delle indagini preliminari, David Salvucci.
Alla sbarra i capimafia Salvatore Madonia e Vittorio Tutino, i due falsi pentiti Vincenzo Scarantino e Francesco Andriotta, e l’ex collaboratore di giustizia Calogero Pulci. Il nuovo procedimento scaturisce dalla revisione dei precedenti processi conclusa con la scarcerazione di sette innocenti reclusi per 15 anni. Per il depistaggio sono accusati di calunnia Scarantino, Andriotta e Pulci mentre i due boss dovranno difendersi dall’accusa di avere preparato ed eseguito l’attentato a Borsellino.
Nello stesso procedimento hanno scelto il rito abbreviato tre collaboratori di giustizia: Gaspare Spatuzza, che per primo con le sue dichiarazioni fece emergere le incongruenze nelle dichiarazioni dei falsi pentiti, insieme a Fabio Tranchina e Salvatore Candura. In questo caso sono già arrivate le condanne, dopol’udienza svoltasi all’aula bunker di Milano, davanti al Gup di Caltanissetta Lirio Conti. Il giudice ha inflitto 10 anni di carcere a Spatuzza e 15 a Tranchina, 12 a Candura.
In una nota Sonia Alfano, Presidente della Commissione Antimafia Europea e dell’Associazione Nazionale Familiari vittime di mafia, annuncia che sarà presente nell’aula del tribunale nisseno. “È doveroso – spiega – far sentire ai magistrati di Caltanissetta la vicinanza delle Istituzioni e non solo. Quello sulla strage di via d’Amelio è uno dei più importanti processi, insieme a quello sulla Trattativa Stato-Mafia, a cui assisteremo. Ai magistrati spetta un compito difficilissimo: dovranno accertare tutta la verità sulle stragi in cui hanno perso la vita uomini e donne impegnati nell’affermazione della legalità. Non siamo più disposti a tollerare omissioni, reticenze e tentativi di inquinamento delle prove. Vogliamo la verità, a tutti i livelli. Ai magistrati impegnati nel nuovo processo, servirà il sostegno di tutti gli italiani onesti”.