ROMA, 20 MARZO 2013 – “Ho un debito“. Apre così, ancora su Facebook, il senatore siciliano Francesco Campanella, del Movimento 5 Stelle, un post di scuse. E il creditore è Nichi Vendola, leader di Sel, che per tutta la giornata di ieri è stato coinvolto in un grosso equivoco mediatico.
Equivoco, che si è rivelato poi una burla della trasmissione radiofonica La zanzara. “Ho fatto la figura del Calandrino di turno“, dice Campanella, tirando in ballo il personaggio sciocco delle novelle del Decamerone di Giovanni Boccaccio, vittima di raggiri e prese in giro organizzate con il solo scopo di far ridere il lettore.
“Ma chi ci ha perso senza averne alcuna colpa – continua Campanella – è proprio l’onorevole Vendola, che si è trovato oggetto di un attacco tanto virulento quanto inatteso ed ingiustificato”. Il presidente della Regione Puglia, infatti, è stato considerato dal popolo del web per alcune ore un mercenario, un politico della peggior specie, di quelli che non hanno rispetto delle idee e delle appartenenze.
“Non c’era ombra di malafede nel mio comportamento – si è scusato il senatore del movimento di Beppe Grillo – ma l’accusa era tale che se l’avessero fatta a me, mi sarei imbestialito. So cosa vuol dire essere oggetto di attacchi immotivati e so che lasciano un sapore amaro. Gli devo le mie scuse”.
Pace fatta, dunque? Si attende, adesso, un segno da parte di Nichi Vendola. Quello vero …