PALERMO, 19 MARZO 2013 – Una scuola di surf per i ragazzi del carcere minorile Malaspina. Al via il progetto sperimentale Mana Project, un programma di inclusione sociale incentrato sulla Surf Therapy.
Cinque giovani sono stati selezionati dall’Ussm (Ufficio servizio sociale per minorenni). Per loro la possibilità di partecipare al progetto che propone il surf come attività terapeutica e didattica la cui efficacia è basata sulla perfetta combinazione tra requisiti fisici e mentali stimolando la concentrazione, l’equilibrio e portando alla conoscenza dei propri limiti, diminuendo il tasso di aggressività.
Il percorso durerà 2 mesi e coinvolgerà i ragazzi, in attività 2 volte a settimana. Il tutto organizzato senza l’ausilio di finanziamenti pubblici ma grazie all’impegno dei volontari che compongono lo staff di “Isola Surf” e delle attrezzature (tavole, mute da surf) che la scuola metterà a disposizione. Il programma prevede attività propedeutiche presso la struttura carceraria, che introducono alla disciplina surf, ne spiegano i benefici psico-fisici e l’importanza del corretto atteggiamento e cura che bisogna manifestare nei confronti del mare e dell’ambiente circostante.
Il corso di surf verrà svolto in 8 incontri nel litorale di Isola delle Femmine presso il lido “Miramare”. Inoltre si svolgeranno attività di sensibilizzazione al rispetto dell’ambiente come la pulizia della spiaggia. Il materiale, raccolto durante le operazioni di pulizia, verrà utilizzato successivamente nell’attività di eco-laboratorio nelle quale gli operatori dello staff aiuteranno i ragazzi ad assemblarlo e a trasformarlo in altri oggetti, attraverso una attenta rielaborazione progettuale, con la finalità di sviluppare la capacità creativa dei partecipanti e concludere virtuosamente il ciclo dei rifiuti. Il momento finale sarà una mostra degli oggetti all’interno dei locali dell’Ussm.
L’iniziativa è promossa dall’Associazione Sportiva “Isola Surf” di Danilo La Mantia, istruttore e presidente dell’Associazione, dall’architetto Paolo Pavone che ha redatto il progetto e con il coordinamento dello psicologo Martino Lo Cascio.