I tanti tormenti del Movimento 5 Stelle e le ragioni dei grillini siciliani

di Redazione

» Politica » I tanti tormenti del Movimento 5 Stelle e le ragioni dei grillini siciliani

I tanti tormenti del Movimento 5 Stelle e le ragioni dei grillini siciliani

| lunedì 18 Marzo 2013 - 23:09

grillo-beppe

PALERMO, 19 MARZO 2013 – Beppe Grillo fa sempre discutere. Amici e nemici. Vecchi e nuovi dell’agone politico. Falchi e colombe. E’ stato dirompente come uno tsumani, ha cavalcato e canalizzato la protesta popolare e i numeri sono dalla sua parte.

 

E’ indiscutibile che il Movimento 5 Stelle è stata la vera novità politica di questi ultimi due anni: si può essere a favore o contro ma non si può disconoscere la netta discontinuità rispetto al passato, sia nei metodi che nei contenuti.

 

Ma nella polemica – ancora incandescente – sul voto in aula per l’elezione del presidente del Senato stiamo dalla parte dei “dissidenti”: che poi, in larga parte, sono stati guidati dal parere dei parlamentari siciliani, quelli fra l’altro più esperti visto che proprio in Sicilia il Movimento 5 Stelle ha trionfato all’Ars con qualche mese di anticipo rispetto al resto d’Italia.

E Grillo, con la sua arrabbiatura via web e le minacce di espulsione, ha dato l’impressione di avere perso la diritta via.

 

Procediamo con ordine. C’è da eleggere il presidente del Senato: al ballottaggio ci sono due siciliani, Grasso e Schifani, uno dei due sarà eletto. C’è incertezza, potrebbero bastare pochi voti per fare la differenza.

 

Il gruppo grillino si riunisce. La rapidità degli eventi non consente lunghe riflessioni. Il “conclave” avviene in una stanza del Senato dove, a quanto sembra, sono in tanti a origliare. La maggioranza opta per la decisione di votare scheda bianca. A quel punto, in piena riunione, alcuni siciliani sollevano il problema. “Se viene eletto Schifani, in Sicilia ci fanno un mazzo così“. Altra discussione, anche concitata. Quando il drappello di grillini si dirige verso l’Aula già trapela che qualcuno dei grillini voterà “secondo coscienza”.

 

Vince Grasso e in effetti, conti alla mano, c’è stato senza dubbio l’aiutino di qualche grillino. Chi ha tirato il sasso non ha nascosto la mano. Sul web si scatena un putiferio ma il primo a provocarlo è proprio Grillo che minaccia espulsioni e urla la propria rabbia.

 

Grillo si appella al “Codice di comportamento”, sottoscritto liberamente da tutti i candidati, secondo cui le votazioni in aula sono decise a maggioranza dai parlamentari del Movimento 5 Stelle.

 

Il risultato? Molti partiti, che vedono Grillo come il demonio, hanno preso la palla al balzo e hanno parlato di spaccature, cercando di fare breccia nel muro grillino che finora era stato quasi impenetrabile. Perfino all’interno del Movimento c’è stata forte tensione come testimoniano le migliaia di mail che circolano sulla rete.

 

Siamo abituati da tanti anni a una classe politica smaliziata e cinica, protagonista di inciuci e tradimenti fino all’ultimo secondo utile, solerte nel difendere gli interessi della casta e restia ad affacciarsi dalla finestra che guarda sul mondo reale.

 

Ci sembrava un fatto già rivoluzionario che un gruppo politico piuttosto numeroso si sia confrontato – anche animatamente ma in modo trasparente – e abbia discusso una scelta difficile e tormentata al proprio interno, rendendo di fatto palese il proprio voto e confermando, a scanso di equivoci, che la scelta di uno dei due contendenti non rappresentava in alcun modo un inciucio né tanto meno l’aperitivo di un accordo politico per la formazione di un governo che appare ancora impossibile.

 

L’impressione è che l’autoritarismo di Grillo – comprensibile per certi versi ma non in questo caso – sia stato un autogol mediatico che ha provocato più d’uno sbandamento. Molti grillini si sono sentiti burattini nelle mani del puparo, numeri e non soggetti politici votati al rinnovamento della politica.

 

Grillo nelle ultime ore ha smorzato i toni della polemica, ha frenato la sua rabbia parlando di “trappole” e di buona fede. Siamo sicuri che non ci saranno espulsioni dal Movimento ma questa vicenda rischia di lasciare uno strascico.

Edizioni Si24 s.r.l.
Aut. del tribunale di Palermo n.20 del 27/11/2013
Direttore responsabile: Maria Pia Ferlazzo
Editore: Edizioni Si24 s.r.l.
P.I. n. 06398130820