Un doppio Supermario abbatte il Palermo

di Redazione

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Un doppio Supermario abbatte il Palermo

| domenica 17 Marzo 2013 - 13:46

Si24 risultati calcio Milan Palermo 2-0

PALERMO, 17 MARZO 2013 – Non sorprende la sconfitta nè come essa è maturata. Il Palermo che si è arreso a San Siro non è stato meno bello o brutto del consueto, è stato proprio lo stesso di altre volte.

Se vogliamo simile a quello che proprio a Milano – ma contro l’Intergettò al vento una delle tante occasioni per cambiare il senso di questa stagione. Una squadra capace di stare in campo, impotente in fase offensiva, sempre disponibile a regalare opportunità favorevoli agli avversari. Errori collettivi ma spesso anche di singoli, incidenti di percorso che hanno marchiato a fuoco questi interminabili mesi di campionato. Se Garcia è stato di sovente il bersaglio preferito della malasorte, Aronica rappresenta invece l’altra faccia, quella della inconsistenza tecnica che negli anni migliori è stata mascherata da una straordinaria esuberanza fisica. Ne ha goduto il Napoli e Mazzarri, a noi restano gli errori di cui oggi ha beneficiato Balotelli, cinque gol segnati alla squadra della sua città natale, record personale di Supermario.

 

Contro la migliore squadra del 2013, Sannino sceglie la linea della prudenza lanciando un messaggio chiaro: ciò che vuole è evitare un’imbarcata, l’ennesima in trasferta.

 

L’assetto è quello prediletto da Zamparini, con la difesa a tre e Dybala sempre in campo, quasi a voler giustificare un investimento che non ha giustificazioni neppure in prospettiva.
Centrocampo che fa perno su Donati, alla sua seconda uscita stagionale da regista puro, Kurtic e Rios ai suoi fianchi e Morganella e Garcia sulle corsie esterne. Il reparto fondamentale è senza qualità e senza capacità di proposta in una partita che, proprio per la situazione in classifica, avrebbe forse giustificato un atteggiamento più spregiudicato.

 

Inutile dire che il Milan non avrebbe bisogno di regali, ma il Palermo non vuole fare eccezioni. E’ il solito Aronica a provare la furbata trattenendo Balotelli su un innocuo cross rasoterra: l’arbitro è a due passi e non perdona e Balotelli fa centro segnando il suo quarto gol al Palermo.

 

Il gol non cambia il tema tattico della partita, il Palermo poco poteva fare e poco continua a realizzare. L’assoluta mancanza di alternative allo schema “palla ad Ilicic e vediamo che succede” consente al Milan di disinteressarsi della fase difensiva sulla sua destra e di concentrarsi su una circolazione del gioco paziente quanto insistita sugli esterni idonea ad allarghare l’argine eccessivo costruito da Sannino.

E così in 20 minuti l’unica azione di rilievo passa, ovviamente, tra i piedi di Ilicic a cui De Sciglio sbarra la strada che l’avrebbe portato a contatto con Abbiati. Un vero peccato non potere essere più incisivi nella zona centrale perchè il Milan lascia spazi e tempi per inserimenti perciolosi. Ed è evidente, inoltre, che i rossoneri hanno ancora nella testa la sciagurata serata del Camp Nou perchè la carica agonistica è assai ridotta. Nonostante tutto l’occasione per il raddoppio il Milan se la procura e la spreca con El Shaarawy, delizioso nel primo tocco smarcante ma poco rapido nella battuta finale a pochi passi da Sorrentino. Poi Dybala prova ad uccellare l’arbitro infrangendosi su Zapata nell’uno contro uno in area; e Peruzzo ci mette del suo trasformando in giallo il cartellino per il colombiano sul successivo fallo di mani che impedisce ad Ilicic di presentarsi davanti solo solo davanti al portiere.

 

Gioca talmente male il Milan che i rimpianti aumentano con il passare dei minuti. Non fa fatica il Palermo a tenere il campo anche se per provare con continuità la fase offensiva si corre il rischio di lasciare spazi e di amplificare il potenziale del tridente milanista che ha in El Shaarawy l’uomo più insidioso. L’unica insidia ad Abbiati la porta Morganella – combinazione veloce con Ilicic – e nonostante il divario sul possesso palla (doppio quello del Milan) il bilancio del primo tempo è di assoluta parità.

 

Meriterebbe il gol il Palermo, aggressivo quanto scarico il Milan, capace di pressare con più convinzione sulla trequarti avversaria e più propositivo sulle corsie esterne con Nelson che ha rilevato Garcia scambiandosi però la fascia di competenza con Morganella. Il pari lo sfiora Dybala: un tocco involontario di De Siglio lo manda a tre metri da Abbiati e il piede del portiere intercetta il tiro a giro che sarebbe finito sull’angolo opposto alla battuta. Venti minuti di buon calcio ma tutto finisce sul bis di Aronica: tocco volante sul cross di Nyang, Sorrentino d’istinto devia sui piedi di Balotelli che non può sbagliare.

 

Il raddoppio restituisce serenità al Milan e toglie determinazione al Palermo che continua tuttavia una generosa e sterile pressione offensiva. Due gol, l’ovazione di San Siro ad ogni tocco e lo sfrenato tifo di una corte di varia etnia non toglie, invece, a Balotelli l’istinto della cappellata che si manifesta in un tacco in faccia a Munoz.

Ci crede poco anche Sannino che comunque dà fondo ad ogni risorsa (?) della panchina inserendo prima Fabbrini e infine Viola. Fosse stato possibile il quarto cambio sarebbe stata anche la volta di Sperduti

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