PALERMO, 16 MARZO 2013 – Tocca a Sannino l’onore di saggiare lo spirito di reazione del Milan e della più straordinaria coppia di talenti del calcio italiano dopo l’addio al sogno Champions.
Allegri affida a Balotelli ed El Shaarawy i suoi desideri di riscatto dopo l’ennesimo attacco della proprietà, consapevole che solo il secondo posto e le relativa qualificazione europea per la prossima stagione potrà garantirgli quella panchina che non ha mai sentito sicura.
La presenza di un nuovo (vecchio…) allenatore e ancor di più la sensazione che è partito l’esame di valutazione in vista della prossima stagione forse garantiranno al Palermo quelle risorse nervose necessarie per fare fronte ad un impegno che appare proibitivo, più per la probabile mancanza di motivazione che per il divario tecnico comunque ampio come non mai negli ultimi 10 anni.
Sannino annusa aria di riconferma, pur essendo fra tutti gli allenatori di questa stagione quello che ha fatto peggio. La sua colpa più grave, quella di avere avallato in estate una gestione tecnica a dir poco dissennata, paradossalmente potrà diventare il suo punto di forza. Intanto deve gestire il presente, quel residuo patrimonio di credibilità che il Palermo possiede e la dignità che non deve mai essere esposta al pubblico ludibrio.
A San Siro non c’è nulla da perdere, almeno in termini sportivi, si potrà giocare liberi da assilli di classifica e senza freni. Come è giusto che sia, Sannino porta con sé alcune convinzioni sulle quali oggi è persino superfluo discutere. Tornerà Donati in cabina di regia – bocciatura definitiva per Faurlin e biglietto di ritorno già pronto – difesa a tre con Morganella e Garcia esterni (quindi di fatto si tratta di 5 difensori…) Dybala punta centrale affiancato da Ilicic o in alternativa da Boselli.
Non avendo problemi di classifica forse si potrebbe essere più spregiudicati, ma qui il discorso si allarga ad altre considerazioni legate ai desideri (meglio dire imposizioni?) di Zamparini e al futuro prossimo dei soggetti interessati al Palermo di domani, Perinetti e Sannino in cima alla lista. Nessuno intende rischiare, ennesima prova di una mediocrità intellettuale di cui francamente non si sentiva il bisogno. Forza, comunque , e pedalare perché quel rosa che per alcuni è solo una maglia per noi è il colore della nostra seconda pelle.
