Erice, sequestrano la famiglia di un commerciante travestiti da Finanzieri: blitz della Polizia, 5 arrestati

di Redazione

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Erice, sequestrano la famiglia di un commerciante travestiti da Finanzieri: blitz della Polizia, 5 arrestati

| sabato 16 Marzo 2013 - 09:51

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PALERMO,16 MARZO 2013 – Era l’ennesima rapina con sequestro che la banda di cinque malviventi palermitani aveva organizzato nei minimi dettagli. Pettorine false della Guardia di Finanza, lampeggiante blu sul tetto della Volkswagen Golf rubata a Palermo nei giorni precedenti al colpo. Vittima il grossista di frutta ericino Michele Grammatico.

 

Ma stavolta al gruppo è andata male e gli agenti delle Squadre Mobili della Polizia di Palermo e Trapani, ieri sera, hanno interrotto il colpo con un blitz. Arrestati cinque pluripregiudicati palermitani (nella foto da sinistra a destra): Giovanni Beone, 49 anni, Luigi Verdone, 44 anni, Giuseppe Marrone, 50 anni, Antonio Patti, 55 anni e Giuseppe Vittorio Amato, nato a San Severo ma residente a Marineo, 50 anni.

 

Obbiettivo della rapina l’abitazione del facoltoso commerciante trapanese Michele Grammatico (grossista di prodotti agroalimentari fra Trapani, Marettimo e Favignana) di in via Cariddi nella frazione di Erice, Casa Santa. La banda ha fatto irruzione a casa della famiglia simulando una perquisizione alla ricerca di droga. La moglie del commerciante con i tre figli di 16, 13 e 9 anni venivano chiusi in cucina, privati dei cellulari e tenuti costantemente sotto controllo da uno dei malviventi che impugnava una pistola.

 

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Dopo alcuni minuti il capofamiglia veniva portato in una sua seconda abitazione, situata poco lontano e dove c’era una cassaforte. Ma le chiavi erano nella casa dove restavano in ostaggio la moglie e i tre figli. A quel punto Antonio Patti ritornava indietro per recuperare le chiavi ma veniva bloccato dagli agenti che poi liberavano Grammatico e il resto dei familiari con due irruzioni contemporanee.

 

A casa della vittima anche scene di lotta con Luigi Verdone che aggrediva due poliziotti prima di essere tramortito con un colpo in testa. Durante le successive perquisizioni saltavano fuori anche due falsi tesserini della Finanza intestati a Patti e Verdone. Tesserini riprodotti in maniera praticamente perfetta, rivelano gli inquirenti, come tutto il resto delmateriale falsificato. In particolare le pistole finte in mano ai malviventi riproducevano modello e peso di quelle d’ordinanza come le pettorine e le manette.

 

Le indagini, coordinate dal sostituto procuratore di Trapani, Andrea Tarondo e dal suo collega palermitano De Flammineis sono a tese a dimostrare che la stessa banda è la protagonista di una serie di colpi portati a termine con la stesa tecnica a Palermo e provincia e della rapina avvenuta il 6 dicembre scorso a Trapani in via Petrella 19.

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