PALERMO, 14 MARZO 2013 – “Non siete uomini, ma froci”. Così una bancaria ha apostrofato oggi una coppia di medici gay che si era recata in una banca di Palermo.
A raccontare l’accaduto all’Adnkronos è uno dei due medici, Giovanni M., 34 anni, pediatra, ancora visibilmente sotto choc. “Quello che è accaduto è gravissimo – dice – io e il mio compagno Augusto, che è un ginecologo, questa mattina siamo andati in banca per un disguido che si era verificato su un assegno. La bancaria che poi ci ha offesi, già al telefono ha usato un tono arrogante e poco consono alla sua professione. Così con Augusto siamo andati in banca per chiarire il disguido – racconta ancora il giovane pediatra. – Qui ho incontrato il direttore della filiale che è stato con me molto gentile e così abbiamo risolto subito il problema che si era verificato per un banale disguido”.
Ed ecco l’arrivo della dipendente bancaria con la quale di mattina c’è stato il colloquio telefonico. “Mentre uscivamo dalla filiale – racconta ancora Giovanni – nell’area che separa le casse dall’uscita, senza alcun motivo siamo stati aggrediti verbalmente e pubblicamente con ingiurie, in presenza degli impiegati e dei clienti dalla bancaria. Ci ha detto che si augurava di non avere mai a che fare con due medici come noi, che non siamo uomini, ma froci”.
A questo punto Giovanni M. e Augusto A. hanno lasciato la banca scossi da quanto accaduto. “Non sapevamo come reagire a queste offese – racconta ancora il pediatra – così dopo essermi consultato con il mio avvocato, abbiamo deciso di presentare una denuncia nei confronti della dipendente bancaria. La citerò in giudizio, sia penalmente che civilmente. In caso di risarcimento devolverò il ricavato all’Arcigay e alle associazioni che si battono per la causa degli omosessuali. Non è pensabile che nel 2013 ci sia ancora una omofobia così estesa”.
La coppia è stata invitata dal sindaco Leoluca Orlando alla conferenza stampa di presentazione del Pride nazionale, in programma per sabato prossimo.
“Ci sono esperienze che testimoniano l’omofobia del quotidiano meglio di qualsiasi ricerca – ha detto il sindaco -, può esserci un semplice invito che testimonia la solidarietà meglio di qualsiasi parola”.