PALERMO, 13 MARZO 2013 – Giuseppe Sannino, primo e sesto allenatore del Palermo di quest’anno, è tornato al lavoro e guarda al presente e al futuro. Le sue prime parole lasciano ipotizzare che possa essere lui l’allenatore anche in caso di retrocessione.
Ma com’è giusto che sia Sannino non può tralasciare le residue speranze di salvezza. Speranze a cui non crede più nessuno, tranne la matematica.
“La situazione è critica e non è il momento di illudere la gente. Potrei dire che credo nella salvezza e che ce la faremo ma questo non è più il momento delle chiacchiere. Le cose prima si fanno e poi si dicono. Alla fine tireremo le somme. Quello che conta è guardarsi negli occhi. Dai giocatori cercherò di prendere il meglio”.
In una intervista pubblicata da Repubblica, Sannino dice di non voler guardare al passato. “Se siamo in questa situazione è perché sono stati commessi degli errori a tutti i livelli. Da quando sono andato via non ho mai voluto parlare del Palermo per rispetto di chi c’era e di chi stava lavorando al mio posto”.
Sannino è molto prudente, a cominciare dal presente. “Dobbiamo andare avanti con dignità. Lo dobbiamo alla città, ai tifosi, a noi stessi e alla nostra professionalità. Tutti gli altri discorsi sono inutili. Pensiamo solo a lavorare e a dare il massimo in queste ultime dieci partite”.
Il tecnico, insomma, si giocherà le ultime chances anche se la prossima trasferta con il Milan non lascia presagire nulla di buono. Sannino valuterà il materiale umano a disposizione (considerato che ci sono molti nuovi arrivi rispetto allo scorso settembre) e dovrà anche predisporre una relazione sui giocatori che potranno servire al Palermo in caso di retrocessione. Un’ipotesi purtroppo quasi certa.
Sannino conferma. “Dobbiamo pensare al Palermo del presente, ma anche al Palermo del futuro. Tutti sono in discussione. Nessuno escluso. In questo momento non possiamo pensare soltanto al presente, ma dobbiamo ragionare a quello che potrà essere il Palermo nei prossimi tre anni”.