MILANO, 12 MARZO 2013 – “Una ramificata rete di complicità nel mondo della sanità e in quello istituzionale”. Questa l’accusa ai sette arrestati ed ai 20 indagati nell’inchiesta aperta per tangenti in cambio di forniture per gli ospedali lombardi. A condurre l’indagine il pm Claudio Gittardi, della Direzione distrettuale antimafia (Dda).
A Milano all’alba è scattato il blitz della Direzione investigativa antimafia con l’arresto di Massimo Guarischi, 49 anni, ex consigliere regionale di Forza Italia vicino a Roberto Formigoni, e condannato nel 2009 per corruzione negli appalti per il dopo alluvione, Leonardo Boriani, 66, giornalista, ex direttore della Padania; tre imprenditori della famiglia Lo Presti, Luigi Gianola, 65, direttore generale dell’Azienda ospedaliera di Sondrio, e Pierluigi Sbardolini, 61, direttore amministrativo dell’ospedale Mellino Mellini di Chiari. Le indagini riguardano la manutenzione di apparecchiature elettromedicali e di diagnostica tumorale in numerosi ospedali della Lombardia.