Se anche chiedere aiuto costa troppo. La crisi raccontata da Telefono Amico

di Redazione

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Se anche chiedere aiuto costa troppo. La crisi raccontata da Telefono Amico

| martedì 12 Marzo 2013 - 19:28

Telefono amico

PALERMO, 13 MARZO 2013 – La crisi economica non conosce frontiere e investe anche il volontariato. I dati del Telefono Amico sono una nitida fotografia dello stato attuale del Paese.

 

Lo storico servizio di ascolto, nato a New York nel 1906 e arrivato in Italia nel 1964 e a Palermo nel novembre del 1972, ha visto un incremento delle chiamate per raccontare i disagi vissuti a causa della crisi economica. Nel 2012 sono state 14.088 le telefonate arrivate al centro palermitano, spesso proprio per trovare una parola di conforto quando non si sa come arrivare a fine mese.

Ma dalla sede di Palermo, una dei 21 centri d’Italia, emerge anche un nuovo dato, il più preoccupante: in questi primi mesi del 2013 c’è stato un crollo delle chiamate dalla Sicilia. E il motivo è chiaro: i siciliani stringono la cinghia, ancora di più. Tagliano tutto, anche le telefonate.

 

“Questo dato è significativo – spiega Giancarlo Cappanera, presidente del centro di Palermo del Telefono Amico Italia – perché ci fa capire come i siciliani non abbiano più le possibilità economiche per fare anche solo una chiamata al nostro servizio. Noi abbiamo un tariffario molto basso, di un euro l’ora, ma, mentre fino a qualche tempo fa ricevevamo, soprattutto dagli anziani che hanno bisogno di compagnia, anche due telefonate al giorno, adesso questi preferiscono risparmiare le chiamate perché rischiano di non arrivare a fine mese”.
La scelta di un numero a pagamento è obbligatoria per i volontari del Telefono Amico. “Non abbiamo i soldi per pagare un numero verde, che costa migliaia di euro – racconta Cappanera – considerato anche che i nostri volontari si autofinanziano. Ma il nostro numero, 199.284.284 , è con un costo effettivo di chiamata molto basso”.

Il centro palermitano del Telefono Amico forma ogni anno nuovi volontari. “Il prossimo corso partirà i primi di ottobre, ma già da adesso sono in corso i colloqui conoscitivi. Basta connettersi al sito o mandare una mail a palermo@telefonoamico.it per essere ricontattati per i colloqui. Non serve essere laureati: generalmente uno psicologo ha meno possibilità di successo rispetto a un padre di famiglia che riesce ad entrare in empatia con chi affronta i problemi di tutti i giorni. Per essere dei buoni volontari per il telefono Amico – conclude Gaspare Cappanera – ci vuole una grande sensibilità”.

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