PALERMO, 12 MARZO 2013 – È stato celebrato oggi a Palermo l’anniversario della morte di Joe Petrosino, ucciso la sera del 12 marzo 1909. Hanno incontrato il Sindaco, Nino Melito Petrosino, pronipote del Poliziotto, il presidente dell’Istituto Superiore per la difesa delle tradizioni, marchese Roberto Trapani della Petina e Tiziana Bove Ferrigno, assessore alla Cultura del Comune di Padula (Salerno), dove Petrosino era nato il 30 agosto 1860.
“Mi piace pensare che Joe Petrosino è coetaneo di un evento per noi molto importante che si chiama Unità d’Italia – ha detto Leoluca Orlando – a simboleggiare l’eterna necessità di legare la memoria con la capacità di guardare al futuro. Petrosino – ha ricordato Orlando – è stata la seconda vittima eccellente, caduta per mano della mafia dopo il Sindaco Emanuele Notarbartolo: un Sindaco e un valoroso Poliziotto a testimonianza del fatto che allora come oggi, il potere criminale considera scomodi coloro che nelle Istituzioni fanno il proprio dovere, combattono la cultura dell’illegalità e si adoperano perché la mafia e le mafie siano annientate”.
L’Assessore comunale di Padula, Tiziana Bove Ferrigno ha ringraziato il Sindaco per l’invito e l’accoglienza ed ha sottolineato che “questo anniversario, insieme all’impegno delle rispettive amministrazioni, è motivo di orgoglio per entrambe le città, unite dalla storia di Petrosino e dal comune lavoro contro la criminalità.”
Il presidente dell’Istituto per la Difesa delle Tradizioni, Trapani della Petina ha sottolineato l’importanza di celebrare questa ricorrenza “che ricorda al mondo intero sia la dimensione internazionale del crimine, sia l’impegno forte della città di Palermo per avere un ruolo sempre crescente nella lotta contro le mafie.”
Da parte dei familiari di Petrosino, guidati dal pronipote Nino Melito, è stato espresso il ringraziamento all’Amministrazione comunale ed è stata sottolineata l’importanza che Palermo torni ad assumere una visibilità ed un ruolo internazionali come capitale della lotta al crimine. “Il fatto che la figura di Joe Petrosino torni ad essere commemorata con la giusta enfasi – hanno sottolineato – è segno non solo di grande impegno civile e culturale ma anche di sensibilità personale ed istituzionale per la figura di un poliziotto che è una bandiera dei valori della legalità.”