PALERMO, 12 MARZO 2013 – Operazione “Barcode” contro il riciclaggio di autovetture estere di grossa cilindrata. Cinque persone a Palermo sono destinatarie di provvedimenti di misure cautelari. Sotto la lente di ingrndimento l’attività dell’Agenzia Armanno di Via Pitrè a Palermo, gestita da Ignazio Di Chiara. (All’interno il video con le foto degli indagati).
La Polizia Giudiziaria di Palermo ha eseguito cinque misure cautelari nei confronti di Luigi Costa, 49 anni, ex funzionario dela Motorizzazione Civile di Palermo ed ora in servizio all’assessorato regionale ai Trasporti (ai domiciliari), Giovanni Costantino, 43 anni, anche lui ex della Motorizzazione, adesso al Genio Civile di Palermo (obbligo di dimora).
Con loro tre persone fra dipendenti e titolari di due agenzie di disbrigo pratiche, tutti agli arresti domiciliari. Si tratta di Ignazio Di Chiara di 49 anni, titolare dell’Agenzia Armanno di via Pitrè e dei romani Maurizio Spinelli e Daniele Assennato della Mau Service di via Pamphili a Roma.
In particolare le indagini svolte negli archivi della Motorizzazione Civile di Palermo mostravano che in soli 10 mesi, nel corso del 2010, ben 2186 autovetture di provenienza estera erano state reimmatricolate a Palermo dall’Agenzia Armanno.
Ad insospettire gli inquirenti è stato il particolare che tutti i proprietari risultavano residenti nel Centro Italia ma si servivano dell’agenzia palermitana come anche molte altre agenzie da tutta Italia. Approfondimenti mostravano la fasità di molti documenti delle auto. Si risaliva, così alla Mau Service di Roma che, in pratica, utilizzava la Armanno e le sue complicità alla Motorizzazione per “ripulire” le Carte di Circolazione di autovetture di provenienza quanto meno dubbia.
Grazie alla “collaborazione” fra Costa e Di Chiara le pratiche venivano espletate in massimo 48 ore invece dei dieci giorni solitamente necessari. Quella che in gergo viene definita “la pratica della nazionalizzazione delle vetture estere” con la falsificazione dei documenti di provenienza. In totale 58 le vetture risultate illecitamente immatricolate. Le immagini di ciò che accadeva negli uffici della Motorizzazione.
Singolare la posizione del funzionario, già denunciato per un precedente reato: aveva cancellato la sua vettura e quelle di altri amici dal Pubblico Registro Automobilistico, evitando, così, di pagare il bollo e le multe. In quel caso Costa aveva patteggiato la pena ma poi era stato “promosso” all’assessorato Infrastrutture e Trasporti della Regione che controlla, solo in Sicilia, proprio gli uffici della Motorizzazione Civile.
Altre sette persone sono state raggiunte dagli uomini della Polizia stradale di Bologna e Roma in esecuzione di altrettanti provvedimenti.
Altre 67 persone sono state denunciate a piede libero. In totale sono stati scoperti 106 automobili di illecita provenienza. Sono attualmente in corso perquisizioni domiciliari e locali.