PALERMO, 12 MARZO 2013 – Rinvio a giudizio per l’ex sindaco di Palermo, Diego Cammarata e per altre dieci persone fra i quali i precedenti vertici dell’Amia a cominciare da Galioto e Lo Cicero. Lo ha deciso il Giudice dell’udienza preliminare Giangaspare Camerini.
Le accuse sono di disastro ambientale, avvelenamento di acque, discarica abusiva, traffico di rifiuti e abuso d’ufficio e si riferiscono all’inchiesta sulla discarica di Bellolampo.
L’apertura del processo è prevista per il 19 giugno di fronte alla quarta sezione del tribunale.
Insieme a Diego Cammarata sono stati rinviati a giudizio Gaetano Lo Cicero e Vincenzo Galioto, ex presidenti Amia, Orazio Colimberti e Nicolò Pasquale Fradella, Antonino Putrone, Fabrizio Leone, Aldo Serraino (Amia Essemme), Luigi Graffagnino e Mario Palazzo.
Le indagini acertarono che a Bellolampo si era formato grosso lago di percolato che si stava infiltrando nelle falde acquifere. Oltre ai reati ambientali Cammarata e Lo Cicero, sono accusati di abuso d’ufficio per avere rimosso un dirigente della società “troppo rigoroso” sul rispetto delle norme per il conferimento dei rifiuti e per il loro smaltimento.
All’udienza preliminare si è costituito parte civile anche il sindaco di Palermo Leoluca Orlando.
Intanto su Bellolampo la Procura ha aperto un’altra inchiesta che ha già portato al sequestro della discarica ed al suo affidamento all’assessore Regionale Nicolò Marino quale custode giudiziario e con l’incarico di provvedere ad eliminare il percolato.