NAPOLI, 11 MARZO 2013 – La Procura di Napoli ha inoltrato all’ufficio gip la richiesta di giudizio immediato nei confronti dell’ex presidente del consiglio Silvio Berlusconi, di Valter Lavitola e di Sergio De Gregorio. Il provvedimento riguarda l’ipotesi di reato di corruzione per l’inchiesta sui tre milioni di euro pagati all’ex senatore dell’Idv De Gregorio tra il 2006 e il 2008 per togliere il suo appoggio a Prodi e lavorare contro il suo governo.
Nuovi problemi, dunque, per il Cavaliere già alle prese con il processo sui diritti tv, e i giudici che voluto vedere chiaro sul ricovero dell’ex premier per problemi agli occhi. E così hanno chiesto che un medico di fiducia della Corte si recasse “al San Raffaele per accertare che Silvio Berlusconi sia davvero impossibilitato a venire in aula”.
È stato dunque nominato l’esperto in Oftalmologia, Pasquale Troiano, che, accompagnato dal medico legale Carlo Goj e dal consulente medico della difesa Umberto Genovese, si è recato al San Raffaele per visitare il Cavaliere che, pur essendo nelle condizioni di rifutarsi, in quanto parlamentare, ha accettato di farsi controllare.
Il referto medico ha poi specificato che “le lamentate problematiche visive del paziente possono tutt’al più incidere sull’efficacia psico-fisica dell’imputato“. I giudici hanno dunque rigettato la richiesta di considerare il ricovero come “un legittimo impedimento assoluto alla partecipazione” e hanno fatto ripartire il processo.
Ma il legale di Silvio Berlusconi, Niccolò Ghedini, in aperta polemica, si è rifiutato di condurre in aula la sua arringa. “Ci condanneranno – ha detto – ma vogliamo andare al più presto davanti alla Cassazione dove spero in un’assoluzione”. Per il legale “questo non è un modo di fare un processo super partes, e per questo abbiamo rinunciato a discutere nel merito”.