CATANIA, 8 MARZO 2013 – Le proteste di commercianti e produttori agricoli da una parte, la fermezza delle Questure dall’altra, hanno indotto al dietrofront il movimento dei Forconi. Niente blocchi sulle strade il prossimo 11 marzo ma solo gazebo informativi in alcuni svincoli.
Ma, secondo Giuseppe Richichi, presidente del sindacato degli autotrasportatori Aias che appoggia la protesta, si tratta solo di una tregua di 15 giorni in attesa di risposte dai politici.
I Forconi hanno optato per la linea “soft” dopo che da tutte e nove le Questure dell’isola era emersa una chiara linea di intransigenza nei confronti di protesta che avessero limitato la circolazione sulle strade siciliane e messo a rischio la distribuzione di prodotti di prima necessità.
Linea dura, se non richiesta, almeno apprezzata da Coldiretti e Confagricoltura: “”Il sistema agroalimentare siciliano non può sopportare un altro blocco del trasporto – avevano avvertito il presidente e il direttore della Coldiretti siciliana, Alessandro Chiarelli e Giuseppe Campione ed il presidente di Confindustria Sicilia, Francesco Natoli – durante gli sbarramenti dello scorso anno l’agricoltura siciliana ha subito un danno di 500 milioni di euro“.