MISILMERI (PA), 8 MARZO 2013 – Scoperta dai carabinieri maxi piantagione indoor di marijuana in contrada Marraffa nelle campagne di Misilmeri. Sono stati arrestati cinque palermitani per produzione di sostanza stupefacente e per detenzione illegale di armi.
A finire in manette sono stati: Emanuele Saglimbene, 27 anni, Salvatore Binario, pregiudicato di 35anni, Luca Angelo, pregiudicato palermitano di 26 anni, Gaetano Gregoli, 26 anni e Salvatore Alaimo pregiudicato di 31 anni, tutti residenti a Palermo in zona Bonagia – Falsomiele.
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I carabinieri appostandosi vicino la villetta, che non rimaneva mai incustodita, hanno avvertito un forte odore di marijuana provenire dall’interno dell’immobile ma anche il tipico rumore generato dalle ventole di areazione.
La villa, composta da tre vani seminterrati, era stata svuotata di gran parte dell’arredamento, e completamente trasformata in una grossa piantagione. Le due stanze laterali erano state adibite a serra per la coltura delle piante, mentre quella centrale a laboratorio per l’essicazione, la lavorazione dello stupefacente nonché la sua predisposizione per la vendita. La coltivazione era costituita da piante di diversa specie, per “accontentare” più clienti possibili.
I carabinieri hanno sequestrato oltre 800 arbusti di cannabis alti in media 1,5 metri, numerosi fusti e secchi di plastica, utilizzati per selezionare le foglie dalle infiorescenze, contenenti chili e chili di marijuana pronta per l’essiccazione e decine di sacchetti di sostanza già pronta per lo spaccio: lo stupefacente è talmente tanto che, al momento, è ancora in corso il calcolo della quantità complessiva di materiale sequestrato.
La piantagione era dotata di un articolato sistema elettrico ed idrico. Dei cavi “volanti” portavano l’elettricità, rubata, a decine di reattori elettrici utilizzati, sia per il funzionamento di altrettante lampade alogene da serra di una potenza di 1000 watt ciascuna, che per il sistema di aerazione. Un tubo collegato ad un motore di aspirazione, prelevava l’acqua da un serbatoio portandola in tutti i vasi concimati con fertilizzanti e prodotti specifici trovati sul posto ed anch’essi sequestrati.