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Le donne oggi festeggiano l’8 marzo tra sogni e realtà. E domani?

 

PALERMO, 8 MARZO 2013 – Oggi è l’8 marzo. Oggi è “la festa delle donne”. Oggi in giro ci saranno un sacco di mimose. Oggi parole, immagini, suoni, saranno un coro unanime per dire “No alla violenza sulle donne“. Oggi. E domani?

 

Domani, quando i riflettori saranno spenti, probabilmente niente sarà cambiato. Chi avrebbe dovuto ascoltare non c’era, chi avrebbe dovuto capire è rimasto prigioniero della sua ignoranza, chi avrebbe meritato una punizione è in giro senza alcun senso di colpa. E non si tratta soltanto di pessimismo o assenza di fiducia, ma dell’opinione di chi ogni giorno si scontra con la cronaca. Nera, soprattutto.

 

Le donne invece trascinano le loro zavorre. Le loro borse piene di impegni, di liste di cose da fare e da comprare, le loro valigie piene di ingombri difficili da gestire. Come il tempo da dividere tra casa e lavoro: la sensazione di non avere mai fatto abbastanza in ufficio, di non aver dedicato tempo e attenzione ai figli, al compagno, ai genitori. Quel sentimento a fine giornata, mentre si prepara la cena, che ci suggerisce, impunemente, che forse qualcosa di più si poteva fare.

 

Sì, perché le donne di norma questo problema se lo pongono. Sanno che ogni cosa deve essere una conquista, un sacrificio, un traguardo da raggiungere, dopo aver alzato la voce e pestato i piedi. Al contrario degli uomini, le donne hanno sempre dovuto conquistare il loro posto nel mondo. E la strada è ancora in salita. E viene ogni volta da chiedersi perché.

 

Forse gli uomini non hanno mai digerito il discorso della costola che gli è stata tolta e della creazione di Eva e per questo pensano che siamo loro debitrici.

 

No, proprio no. Anzi.

Redazione

Si24 è un quotidiano online di cronaca, analisi, opinione e approfondimento, fondato nel 2013 e con sede a Palermo. Il direttore responsabile ed editore è Maria Pia Ferlazzo.

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