PALERMO, 6 MARZO 2013 – “Non è possibile che in questo Paese si dimetta solo il Papa”. E così si dimette anche Giulio Cusumano, capogruppo dell’Udc al Consiglio Comunale di Palermo. Il consigliere, che in passato è stato un punto di forza del Movimento per l’Autonomia di Raffaele Lombardo, precisa però che non lascia il gruppo consiliare dell’Udc ma solo il ruolo di capogruppo.
E’ evidente però il suo malcontento. La botta elettorale che l’Udc ha rimediato alle recenti elezioni politiche ha lasciato il segno. Questa di Cusumano potrebbe essere una delle tante scosse di assestamento che tradizionalmente seguono una competizione elettorale: e non soltanto nell’Udc, perchè c’è aria di ripensamento anche in altre forze politiche. Questione di potere e prospettive.
Cusumano sarà presente sabato prossimo alla direzione regionale dell’Udc che è in programma a Caltanissetta e comunicherà ufficialmente le dimissioni che si inseriranno in un dibattito più ampio che avrà come punto centrale il sostegno al disegno di legge sulla abolizione delle Province e più in generale il sostegno al Governo Crocetta.
“L’Udc ha ottenuto un risultato drammatico alle scorse consultazioni politiche e per questo chiedo chiarezza – dice Cusumano -. Serve una riflessione perché dobbiamo capire in che direzione stiamo andando, esistiamo in Sicilia solo perché alle scorse regionali abbiamo sostenuto l’alleanza con il Pd e Rosario Crocetta. L’accordo con Monti alle politiche è stato solo un cartello elettorale, non un accordo politico”.
Secondo indiscrezioni, Cusumano potrebbe essere in procinto di passare proprio al “Megafono” di Crocetta. Notizia non confermata, anche perchè in questo quadro di incertezza politica, nazionale, regionale e amministrativa, è meglio riflettere bene.