CATANIA, 6 MARZO 2013 – L’ex presidente della Regione Raffaele Lombardo ha dimostrato di non avere intenzione di avvalersi della facoltà di non rispondere nel corso del processo che si sta svolgendo a Catania e che lo vede imputato per concorso esterno in associazione mafiosa.
“Ho risposto alle domande della difesa – ha detto Lombardo, durante una pausa del processo – ora anche l’accusa farà le sue domande e io cercherò di rispondere”. Il processo si celebra a porte chiuse, con il rito abbreviato condizionato davanti al Gup, Marina Rizza.
Questa mattina l’ex governatore è stato interrogato dai suoi legali e l’udienza proseguirà con il controinterrogatorio da parte della Procura. “Lombardo – ha affermato il legale del leader dell’Partito dei siciliani-Mpa, Guido Ziccone – ha sostanzialmente dato la sua disponibilità a rispondere a qualunque domanda venisse fatta dall’accusa. Abbiamo fatto domande precise, sintetiche e chiare alle quali l’ex presidente della Regione ha risposto in modo, a nostro avviso, esauriente, respingendo qualunque responsabilità”.
Secondo il legale, l’ex presidente ha ribadito di non aver mai chiesto voti a nessuno che egli conoscesse come mafioso e di non aver avuto contatti con nessuna impresa che gli chiedesse qualcosa da fare, favore o non favore.
“Ha detto inoltre – ha concluso Ziccone – che nessuna delle persone che lui conosceva ha fatto né attività di mediazione né di altro e ha ritenuto anche di dire che la sua giunta si è caratterizzata per essersi opposta ai termovalorizzatori facendo risparmiare alla Regione siciliana qualche migliaio di miliardi di vecchie lire”.