CATANIA, 5 MARZO 2013 – Più che un allarme, quello del procuratore della Repubblica di Catania, Giovanni Salvi, ha il sapore amaro di un’ultima chiamata dalla quale non ci si aspetta gran che: “Il limone che abbiamo spremuto non ha più succo”, dice Salvi ai giornalisti convocati per il consueto bilancio dell’attività della Procura etnea.
“Siamo in una situazione difficile. L’organico del personale amministrativo che noi già riteniamo ampiamente sottostimato di almeno del 20 per cento, non è coperto per una percentuale rilevante: 141 su 184. Chi va in pensione non viene sostituito. L’età media è di oltre 54 anni. Abbiamo cercato di sopperire ma siamo al limite”.
Capitolo spinoso anche quello dei locali: “Si pagano canoni di locazione molto elevati. Da molto tempo siamo spingendo perché si acquisiscano locali pubblici esistenti in modo che non si possano avere spese aggiuntive per lo Stato verso privati e soluzioni più dignitose e funzionali”.