PALERMO, 4 MARZO 2013 – Il Palermo ha recuperato un punto nella sua disperata corsa verso la salvezza. La sconfitta del Genoa a Roma (3 a 1) ha dato maggior valore a un pareggio, quello di Torino, che non può certo rincuorare i tifosi dal punto di vista della prestazione. Ma la corsa non è finita e un calendario più favorevole lascia spazio alla speranza degli inguaribili ottimisti.
I risultati di ieri hanno dato un verdetto quasi definitivo. Solo il Genoa può essere risucchiato in basso, Bologna e Atalanta si sono messe al riparo, il Chievo è lontano otto punti. Il Pescara (che ha cambiato allenatore) e il Siena stanno male quanto il Palermo.
La prossima giornata prevede queste partite: Genoa – Milan (venerdì sera) e Palermo – Siena (domenica pomeriggio): è troppo sperare di ridurre ancora il distacco? Sono davvero incolmabili cinque punti di distacco quando ce ne sono in palio ancora 33? A pensarci bene no, anche perchè è favorevole il calendario delle prossime giornate. Il Genoa dovrà giocare poi a Firenze, in casa con il Siena, a Napoli e il derby.
Ma può avere diritto a sperare una squadra che ha vinto solo tre partite in tutto il campionato? Che a Torino non ha effettuato nemmeno un tiro in porta? Che ha fallito tutti gli scontri decisivi? Che in trasferta non vince da quasi un anno? Che è stata costruita male e ritoccata peggio?
La risposta sembra essere solo una: sì, c’è il diritto di sperare. C’è soprattutto il dovere, per conservare un patrimonio che è della città. Ma le risposte devono darle innanzitutto i protagonisti. A cominciare da Gian Piero Gasperini: il suo modulo con tre difensori è inadeguato alla situazione di classifica e all’organico attuale, deve tornare alla difesa a quattro come accadde talvolta anche a Genova. Il centrocampo con due soli “passisti” che non dettano i tempi dell’azione (bisogna recuperare Donati) è un filtro irrisorio all’azione degli avversari. E non è chiaro nemmeno quale fisionomia vuole dare Gasperini all’attacco: tra Miccoli, Dybala, Boselli, Fabbrini, Iliciic e Formica sembra quasi che si scelga a sorteggio.
Ma la risposta la devono dare anche gli uomini di classe: Miccoli si lamenta della panchina ma da tempo non somiglia più al vero Miccoli; Ilicic deve tirare fuori dal cilindro qualche giocata in più, Fabbrini non può più continuare a dribblare la sua ombra dimenticandosi dei compagni, Boselli o Dybala devono cercare il gol con rabbia.
Non c’è più tempo da perdere, domenica con il Siena passa il treno dei desideri. Si giocherà sapendo già il risultato del Genoa, e se il Milan dovesse fare il suo “dovere” vorremmo rivedere sugli spalti e in campo quella bolgia infernale che ancora, per fortuna, non abbiamo dimenticato.
La società intanto ha deciso un nuovo ribasso del prezzo dei biglietti. Curve a 6 euro per la sfida con prevendita che inizia oggi. Prezzi ridotti anche per la tribuna Montepellegrino: 15 euro per la superiore laterale (18 quella inferiore), 20 euro per la superiore centrale (25 quella inferiore).