PALERMO, 4 MARZO 2013 – Una “piccola rivoluzione” al Comune di Palermo: il sindaco Leoluca Orlando “allegerisce” l’assessorato per le Partecipazioni di Cesare Lapiana e distribuisce la gestione delle diverse aziende partecipate ai vari assessorati in base alle competenze.
Così, ha spiegato il primo cittadino, la Sispi farà capo all’assessore alla Innovazione, Giuseppe Barbera; l’Amat sarà seguita dall’assessorato alla Mobilità, guidato da Tullio Giuffrè; l’Amap e l’azienda del gas saranno supervisionate dal reparto manutenzione dell’assessorato guidato da Agata Bazzi; Amia e Gesip resteranno, invece, al vicesindaco Cesare La Piana, che mantiene, anche se “depauperata”, la delega alle Partecipate.
“Abbiamo deciso di fare una rivoluzione della macchina amministrativa del Comune di Palermo – annuncia il sindaco Orlando – perchè abbiamo riscontrato degli elementi di criticità che sono sia l’aspetto finanziario che l’aspetto dei fondi strutturali ed europeo che non arrivano o arrivano in ritardo. Insomma, la musica deve cambiare. Abbiamo capito cosa fare dopo un periodo di rodaggio, non escludo che tra dieci mesi faremo un’altra rivoluzione”.
Tra le novità anche una “cabina di regia” che si occupi esclusivamente di fondi europei e internazionali. “Accanto alla riorganizzazione della ragioneria e del bilancio, che deve tener conto, come non ha fatto negli anni passati, dei rapporti esistenti tra il bilancio del Comune e le partecipate, le cui passività finiscono per riversarsi su un unico bilancio, quello del Comune – ha detto Orlando -, pensiamo che sia necessario avere alle dirette dipendenze del sindaco un’area che ha come finalità le politiche di sviluppo e i fondi strutturali. Si tratta dello Sportello unico per le risorse europee e internazionali. Alle dirette dipendenze del sindaco ci deve essere una fonte di alimentazione di risorse europee che vanno perdute e di risorse internazionali che non vengono nemmeno richieste, che potrebbero cambiare radicalmente il volto della città”.
“Nessun rischio default” per il Comune di Palermo,assicura infine il sindaco: “se non avessimo fatto quello che abbiamo fatto, saremmo stati dissestati e falliti. Il fatto stesso di essere ancora vivi e di avere la capacità di programmare, per un ente che era dissestato e fallito, è già un successo”.