PALERMO, 2 MARZO 2013 – Nel regno del cibo da strada, nella terra in cui pane e panelle, sfincione e pani ca meusa sono quasi oggetti di culto, c’è anche chi sceglie di sdoganare questa filosofia e inventarsi un’azienda.
L’idea è di due giovani imprenditori catanesi, Michele Maggio e Concetto Testa, quarant’anni il primo, trenta il secondo. Sono a cena una sera a Milano, nella capitale del business, del marketing e delle rivoluzioni culturali. Ordinano una classicissima cotoletta. Che viene servita con delle patate speciali: sono fresche, fritte al momento ma hanno l’aspetto delle tradizionali chips imbustate, rotonde, spesse due millimetri. È amore a prima vista, o “a prima patata”, come ci racconta Maggio.
Ma la loro intuizione non si ferma al prodotto, fresco, gustoso, croccante. La loro idea geniale è quella di un auto-negozio. Che ovviamente da siculi doc allestiscono in una Ape, in slang siculo, Lapa, attrezzata per l’uso. E come chiamarla? Lapa Tatina, ovviamente. “Abbiamo impiegato quattro mesi per l’allestimento dell’Ape, nel frattempo mi arrovellavo sul nome finchè un giorno ho avuto l’intuizione, come una folgorazione”.
Il debutto di Lapa Tatina è avvenuto il 1° agosto a Pedara, ad una delle più frequentate feste del comprensorio etneo. Tremila coni venduti in tre settimane, è stato un boom. In meno di sei mesi Lapa Tatina si è moltiplicata, adesso ce ne sono sette in giro grazie ad un franchising appena avviato.
“La nostra banca – dice Maggio – , la Bnl, ci ha sostenuto subito in questo progetto, ci ha dato fiducia accordandoci un finanziamento. E il bilancio di questo primo periodo è ottimo: siamo stati contattati da tutta Italia per richieste di franchising, e qualche richiesta è arrivata anche dall’estero. I mezzi li diamo a noleggio, abbattendo per gli affiliati i costi. Non ci sono nemmeno condizioni di acquisto, lasciamo liberi gli associati di rifornirsi dove vogliono, l’unica cosa a cui teniamo è la qualità della materia prima e auspichiamo sempre che siano prodotti a chilometri zero”.
Per chi volesse affiliarsi basta una piccola quota d’ingresso, una cauzione a garanzia della lapa e un costo di noleggio mensile, pari a 1.000 euro. Un cono da 180 grammi costa 2 euro, basta fare due conti per calcolare i margini di guadagno. “Tutto sta alla bravura imprenditoriale degli affiliati – racconta ancora Maggio – , alla loro capacità di scegliere i luoghi più frequentati. La novità di questo progetto sta anche nella possibilità di avere un negozio mobile, di raggiungere i luoghi più centrali senza avere i costi di un negozio in centro”. Il pubblico è variegato, dai bambini ai sessantenni, le piazze più appetibili fiere, mercati, concerti. Il prodotto è adatto anche ai celiaci per la completa assenza di glutine, solo patate purissime.
“La vera difficoltà – dice Maggio – sta nelle restrizioni che ci vengono imposte, nella burocrazia che non ci aiuta. Fatichiamo ad avere le autorizzazioni, non sempre ci fanno accedere alle isole pedonali. Ed è sbagliato: noi diamo lavoro, incrementiamo gli affari dei bar vicini perché non vendiamo, per scelta, bibite. È un peccato che tutto ciò non venga sfruttato adeguatamente”.
Lapa Tatina sbarca la prossima settimana anche a Palermo. Michele Algheri, 42 anni, fino a sei mesi faceva un altro mestiere, nel settore dell’infortunistica stradale. “Ma stavo già mollando – spiega – e mi guardavo intorno per una nuova impresa che fosse nuova nel senso di innovativa. Un’amica mi ha segnalato via email Lapa Tatina e mi è sembrata un’idea interessante”. Dove piazzerà la sua Lapa Tatina? Davanti alle scuole, ma anche vicino ai pub con i quali Algheri, aguzzando la fantasia, ha già stretto accordi. Un successo assicurato visto che Lapa Tatina tira…