PALERMO, 1 MARZO 2013 – Palermo invasa dagli aspiranti maestri che da tutta la Sicilia sono arrivati nel capoluogo per il concorso a cattedra. 3.487 candidati per 202 posti da assegnare nel territorio regionale, per molti la prima occasione, dopo tanti anni di precariato, di trovare il posto garantito dietro la cattedra.
E come in ogni maxi concorso non sono mancate le polemiche, stavolta non per la logistica, curata nei dettagli all’interno dei licei Cannizzaro e Vittorio Emanuele II, ma per gli aspetti legati alla didattica.
Sotto accusa la prova d’inglese, il cui insegnamento è ormai richiesto sin dalla prima elementare. Agli aspiranti maestri è, infatti, richiesta una competenza quasi pari a quella di una madre lingua. Nulla di sbagliato se poi le ore dedicate allo studio della lingua straniera non fossero che le briciole del calendario scolastico. Solo in Italia, of course…