CINISI (PA), 1 MARZO 2013 – La guardia di finanza di Palermo ha sequestrato a Cinisi una pompa di benzina, i relativi impianti e il bar annesso che risultavano intestati a un prestanome, ma in realtà erano a disposizione di una persona condannata per mafia e ritenuta vicina all’ex boss, ora pentito, Gaspare Spatuzza.
Il valore dell’azienda sequestrata e affidata ad un amministratore giudiziario è di 2 milioni di euro.
La Finanza ha anche smascherato un’organizzazione criminale che “taroccava” i dispositivi di somministrazione delle colonnine degli impianti di carburante in modo da erogare almeno il 10% in meno di prodotto rispetto a quello indicato dal display.
Nella stessa indagine, era emerso che il sistema del “taroccamento” era stato messo in atto persino all’interno dei depositi di una azienda municipalizzata (AMIA). Grazie a questo espediente, quattro impiegati della citata azienda, ora indagati per corruzione, in cambio di denaro, ed attestando il falso, avrebbero fatto risultare di aver ricevuto carburanti in quantità superiore rispetto a quella effettivamente versata nelle cisterne dei depositi di via Ingham, Bellolampo e di Via Tasca Lanza. L’eccedenza, ovviamente, rimaneva nelle mani dei loro “compari” che la rivendevano in nero, ricavandone un doppio guadagno.
Per questi fatti, la Procura ha già chiesto il rinvio a giudizio di 44 persone tra gestori, soci e dipendenti di alcune ditte di manutenzione delle colonnine.