NISCEMI (CL), 1 MARZO 2013 – Fino a oggi è stato un caso irrisolto, come quelli che nella serie televisiva “Cold case” impegna la Polizia di Philadelphia. Ma questa mattina la Squadra mobile di Caltanissetta, dopo 18 anni, ha chiuso il cerchio delle indagini con l’arresto dell’ultimo dei quattro presunti assassini del giovane odontotecnico, Pierantonio Sandri, 19 anni, che fu ucciso perché una notte, a Niscemi, aveva visto qualcuno preparare un attacco incendiario.
Le manette, su ordinanza del gip del tribunale di Catania, su richiesta della Dda etnea, sono scattate per Vincenzo Pisano, 36 anni, pregiudicato, anche lui di Niscemi. Le accuse sono di omicidio volontario in concorso e occultamento di cadavere.
Gli altri complici sarebbero Salvatore Cancilleri (in attesa di giudizio), Marcello Campisi (fermato l’8 febbraio scorso) e il collaboratore di giustizia Giuliano Chiavetta, già condannato a 16 anni di reclusione perché reo confesso del delitto. I quattro sono tutti accusati di appartenere al gruppo mafioso di Alfredo Campisi, boss emergente di Cosa Nostra che fu ucciso dallo stesso clan perché ritenuto “scheggia impazzita e inaffidabile”.
I motivi dell’omicidio si Pierantonio Sandri, ovvero il fatto che fu ucciso per il timore che denunciasse alle forze dell’ordine di avere visto, una notte, Salvatore Cancilleri, che eseguiva un attentato incendiario, sono stati riferiti alla polizia da Antonino Pitrolo, ex reggente di Cosa Nostra e ora “pentito”.