Province, il time out di Crocetta sconcerta Avanti: “Ha messo la firma sulla sconfitta della democrazia”

di Redazione

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Province, il time out di Crocetta sconcerta Avanti: “Ha messo la firma sulla sconfitta della democrazia”

| giovedì 28 Febbraio 2013 - 11:10

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PALERMO, 28 FEBBRAIO 2013 – Il time out chiesto da Crocetta ha spiazzato un po’ tutti. Niente elezioni per il rinnovo delle Province, si procede con i commissariamenti e se ne riparlerà fra un anno. Giusto il tempo di fare una legge di riordino degli Enti e di far calmare le acque. Con i grillini così fortemente schierati per l’abolizione delle Province c’è poco da mediare, ogni tentativo sarebbe velleitario e con prevedibili pesanti ricadute sugli equilibri, già abbastanza precari, nei Palazzi della Regione.

Crocetta non intende creare nuove fratture nel delicato meccanismo d’aula che gli consente di governare, soprattutto dopo il verdetto delle elezioni nazionali che mettono Grillo e i suoi seguaci al centro della politica italiana ad ogni latitudine.
E, ovviamente, la seconda retromarcia di Crocetta, dopo la decisione di votare ad aprile – prima rinvio a maggio e poi stop per un anno – ha provocato reazioni, sintetizzate dalla replica di Giovanni Avanti, presidente della Provincia di Palermo e dell’Unione Regionale delle Province Siciliane.

“Andare subito al voto – spiega Avanti – era una soluzione condivisa dalla maggioranza delle forze politiche presenti all’Assemblea Regionale. La decisione di Crocetta ci era sembrata una prova di concretezza e di ritorno alla politica vera, lontana dall’ipocrisia e dal populismo che impera in questi giorni. Votare è la massima espressione della democrazia, la maniera per far esprimere ai cittadini la loro opinione. Il commissariamento rappresenta, invece, la sconfitta della politica. E per chiarezza, meglio sottolineare che noi tutti, cittadini ancora prima che amministratori, siamo convinti della necessità di una riforma che attribuisca compiti precisi e risorse alle Province nella direzione di un alleggerimento delle competenze delle Regioni e di una contrazione della spesa pubblica. Adesso, come Unione delle Province, vogliamo chiedere al presidente della Regione perché è tornato indietro”.

Nei mesi scorsi gli incontri con l’assessore agli Enti Locali, Patrizia Valenti, avevano determinato un altro scenario.
“Inutile nasconderlo – dice Avanti – dopo questi abboccamenti pensavamo di poter contribuire a cambiare le Province lavorando a fianco della Regione. Oggi il quadro è diverso, chiederò a Crocetta e a Valenti, ma anche ai capigruppo dei partiti di Palazzo dei Normanni, un vertice ufficiale per determinare un percorso chiaro e che, soprattutto, non penalizzi i siciliani”.

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