PALERMO, 28 FEBBRAIO 2013 – Non saranno “sfrattati” i dipendenti di Almaviva Contact che lavorano in via Filippo Cordova a Palermo, nella sede dell’ex Alicos. Scadeva oggi il contratto di affitto e si profilava il trasferimento nella sede dell’ex Cosmed, in via Marcellini, certamente inadeguata ad accogliere i circa duemila dipendenti dell’azienda di call center.
Almaviva Contact ha rassicurato i dipendenti: per almeno qualche altro mese, in attesa di una risposta della Regione per una sede unica, il call center non sarà trasferito.
“Credo – dice Rosalba Vella, dipendente Alicos e componente della segreteria provinciale Slc-Cgil – che almeno prima di giugno non ci muoveremo dalla nostra sede. Siamo in attesa di una risposta della Regione alla richiesta di Almaviva di poter usufruire di una sede unica dove riunire i due call-center di Almaviva contact a Palermo, l’ex Alicos e l’ex Cosmed. La situazione è seria, ma l’azienda ci ha rassicurato sull’intenzione di restare nel territorio e continuare a investire qui. Quindi aspettiamo ancora, senza troppi allarmismi”.
L’assessore regionale per le Attività produttive, Linda Vancheri, sta valutando, infatti, l’ipotesi di ristrutturare, per Almaviva, l’ex sede del call-center Telecom di via Ugo La Malfa, con una spesa prevista di almeno nove milioni di euro.
“Non possiamo permettere la perdita di un solo posto di lavoro – dice Fabrizio Ferrandelli, deputato del Pd all’Ars, che ha scritto al presidente della Commissione Attività produttive dell’Ars, Bruno Marziano, per essere aggiornato sulla reale situazione dell’azienda e sui rapporti con la Regione. – So che il Presidente Crocetta ha dato la sua disponibilità per offrire, a titolo gratuito, una sede all’azienda, a patto che questa trasferisca la sua sede legale in Sicilia e presenti un piano industriale serio”.
Intanto, buone notizie sono arrivate nei giorni scorsi per i lavoratori a progetto (Lap) di Almaviva: “Molti dei Lap che non erano stati richiamati per via dell’emergenza – dice Vella – stanno lavorando di nuovo grazie all’ingresso di nuovi volumi di lavoro per Tim”.